Sembrano fermarsi alle farmacie rurali i piani di Agenas per la telemedicina come da Missione 6 del Pnrr. Con un non marginale interrogativo sugli spazi: il farmacista rurale che già si è dotato di attrezzatura per ecg, holter e spirometria a distanza (magari grazie i finanziamenti dello stesso Pnrr per le aree interne, Missione 4), dove sistemerà la postazione per televisita e teleconsulto che gli arriverà dalla sua Regione? Ha generato soprattutto dubbi il workshop organizzato ieri a Roma dall’Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano in collaborazione con Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sull’avanzamento dei progetti da Pnrr in materia di telemedicina.
Entro maggio, è l’aggiornamento fornito da Emilia Monaco, direttore della divisione Sarpulia di InnovaPuglia, l’agenzia regionale per gli acquisti, dovrebbero essere conclusi i contratti per l’acquisto dell’hardware, cioè le postazioni (pc, notebook, monitor) per televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio, e da settembre dovrebbero cominciare le forniture. Si tratta di un ordine, suddiviso su più lotti, che avrà un valore di oltre 127 milioni di euro e che servirà all’acquisto di oltre 97mila postazioni, da distribuire tra le Regioni che a loro volta le assegneranno a Centrali operative territoriali, Case di comunità, Ospedali di comunità, studi medici (mmg e pls), specialisti ambulatoriali e farmacie rurali. «In quanto presidi della prossimità» ha affermato Domenico Mantoan, direttore generale di Agenas «riteniamo che le farmacie debbano concorrere all’erogazione dei servizi di telemedicina».
L’idea, in sostanza, è quella di costruire attorno ai domicili del milione e mezzo di pazienti che per la fine del 2024 verranno assistiti a distanza una rete di presidi organizzati e attrezzati per fare televisita e teleassistenza. L’accento posto da Agenas sulle farmacie rurali fa pensare che nelle aree urbane l’intenzione sia quella di dare la precedenza ad altre strutture, come Ospedali e Case di comunità, ma c’è anche da capire come si pensa di organizzare le farmacie delle aree remote. Negli ultim iue anni Federfarma ha lavorato intensamente per spingere la telemedicina nelle farmacie rurali, però un altro tipo di telemedicina: ecg, holter, spirometrie e via a seguire. Ora invece, il piano è quello di fornire alle rurali le postazioni per fare televisita e (forse) teleassistenza, con apprecchiature che ovviamente non possono essere utilizzate per le altre prestazioni. Si profila insomma l’eventualità che le farmacie rurali vengano sommerse di attrezzature da installare e far funzionare, con spazi tutti da trovare e collegamenti (banda larga) da assicurare. Serviranno senz’altro ulteriori chiarimenti.