Anche se ospedali e ambulatori riprendono progressivamente l’attività ordinaria e programmata, per i pazienti cronici, anziani e con comorbilità la “televisita” rimane l’opzione da preferire, almeno quando possibile. E’ l’opinione di Rocco Bulzomì, coordinatore del servizio di diabetologia dell’Asl Roma 2, che in un’intervista all’agenzia Dire spiega come si è organizzata l’Azienda sanitaria con gli assistiti del Pdta Diabete.
A fare da perno, spiega il dirigente, è una piattaforma per il consulto a distanza che replica fedelmente le modalità della visita in ambulatorio: il paziente riceve tramite mail un link da cliccare all’ora indicata per collegarsi con lo studio virtuale del diabetologo; se è ancora in corso la visita precedente, l’assistito viene spostato in una sala d’attesa virtuale dove attende il proprio turno. Durante la televisita medico e paziente possono condividere la documentazione sanitaria (di qualunque tipo e formato) in modalità protetta, con la possibilità di salvarla e archiviarla.
«Noi siamo lì con il diabetico» spiega Bulzomì «e possiamo fornire consulenza diabetologica, nutrizionale, psicologica e podologica; inoltre, con il case manager, facciamo anche educazione terapeutica strutturata, con una spiccata attenzione agli stili di vita che il soggetto deve adottare».
L’esperienza maturata dall’Asl, inoltre, dimostra che l’età avanzata dei pazienti non ha ostacolato più di tanto il ricorso alle televisite. «Il lockdown d’altronde» osserva Bulzomì «ha incoraggiato anche le persone meno giovani a dotarsi di webcam, per collegarsi a distanza con figli e nipoti. Così, quando a maggio abbiamo proposto questa modalità di visita la maggior parte di loro ha accettato con entusiasmo. L’accesso a queste piattaforme è molto semplice ed è alla portata di tutti».
La televisita, dunque, è destinata a diffondersi a prescindere dall’emergenza epidemica. «Questa modalità» conferma Bulzomì «non ci consente solo di collegarci con il paziente anziano, ma anche con i figli o i parenti, che a questo punto non dovranno chiedere permessi di lavoro o fare lunghi spostamenti per essere presenti alla visita di controllo del genitore. Potremo organizzare una sorta di teleconferenza e far partecipare anche il familiare, che sarà virtualmente presente alla visita».