Striscia la Notizia torna a occuparsi di test anti-covid in farmacia. Dopo il caso del farmacista di Merano, in Alto Adige, che effettuava i prelievi nel retrobottega senza tuta protettiva né ingressi separati, sono questa volta alcune farmacie romane a finire nel mirino della trasmissione di Antonio Ricci. In un servizio andato in onda ieri sera, infatti, vengono mostrate le immagini di un inviato di Striscia che si presenta davanti a diversi gazebo installati all’esterno delle farmacie per effettuare gli antigenici: in un caso gli addetti non rilevano la temperatura all’ingresso (manca il termometro, dicono) e per di più sono sprovvisti di tuta protettiva e visiera; in tutti gli altri, l’inviato spiega di non avere con sé i documenti e fornisce a voce il codice fiscale, che viene accettato senza verifiche.
Per Striscia la Notizia si tratta di una «criticità», perché la persona che si sottopone al test potrebbe fornire le generalità di un’altra persona e farla così risultare negativa al covid, dato che per ogni esame la farmacia deve poi inviare l’esito ai servizi sanitari. Conferma Federfarma Roma, tanto nel servizio (dove commenta il presidente Andrea Cicconetti) quanto in due circolari diffuse sabato 12 e lunedì 14 dicembre, quando il servizio ancora non era andato in onda ma probabilmente l’associazione era già stata informata: «prima di eseguire i test» ricordano le due note «è assolutamente obbligatorio identificare il paziente mediante il documento e la relativa corrispondenza dei dati con quanto compilato sul modulo. Chi si presenta senza documento di riconoscimento non può effettuare il tampone o il sierologico».