E’ luce verde per i test antigenici rapidi come strumento di prevenzione nella popolazione scolastica. Ad accenderla una circolare del ministero della Salute, che conferma l’utilità di tali screening in ambienti sociali circoscritti: «L’utilizzo dei test antigenici rapidi, che rintracciano la presenza di antigeni del coronavirus, assicura una diagnosi accelerata e consente una tempestiva diagnosi differenziale tra sindrome influenzale e malattia da SARS-CoV2, diversamente dai test molecolari (che evidenziano la presenza di Rna del virus)».
In altri termini, prosegue la comunicazione del Ministero, «i test antigenici rapidi, seppure considerando i possibili limiti nelle loro caratteristiche, potrebbero anche in ambito scolastico accelerare la diagnosi di casi sospetti di covid-19».
Il test molecolare – avverte comunque la circolare – rimane tuttora «il test di riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2. I test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone, mentre i test su campioni di saliva, allo stato attuale delle conoscenze, difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone, in quanto richiedono un laboratorio attrezzato».
Intanto sul sito della presidenza del Consiglio dei ministri è stata pubblicata la Richiesta pubblica di offerta, con procedura semplificata e di massima urgenza, per la fornitura di cinque milioni di test rapidi per la rilevazione qualitativa di antigeni specifici di SARS-CoV-2, con tampone nasofaringeo o campione salivare. La Richiesta arriva dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica covid-19.