Per la Commissione Ue, che ieri l’ha presentato in pompa magna, il nuovo sistema europeo di tracciatura delle confezioni dovrebbe essere operativo da oggi in 31 Stati. Ma ad ascoltare le notizie che arrivano dai vari Paesi, il via è soltanto virtuale: in nessun Paese le farmacie sono veramente pronte a partire, fatta forse eccezione per Estonia e Germania. La rivelazione arriva da un articolo pubblicato ieri dal Quotidien du pharmacien, che passa in veloce rassegna le principali criticità: in Olanda e Norvegia, per esempio, si stanno ancora cercando di risolvere i problemi riscontrati nella fase di test, quando la lettura in farmacia delle confezioni dava tassi di errore (codici sconosciuti) nel 50-80% delle confezioni; problemi informatici anche in Belgio, mentre nel Regno Unito, come aveva scritto ieri FPress, meno della metà delle farmacie risulta accreditata all’Nmvo, la banca dati nazionale.
Sembra, così, che a partire realmente da oggi sarà la novità meno pubblicizzata del sistema europeo anti-contraffazione, ossia l’immissione in commercio delle nuove confezioni “a prova di manomissione”: in sostanza, si tratta di sigilli destinati a garantire l’integrità della scatoletta fino alla dispensazione, sigilli che il farmacista dovrebbe verificare prima di consegnare la confezione al paziente.