Va rinviata di un anno, al gennaio 2020, l’entrata in vigore della disposizione che obbliga le imprese del commercio (farmacie comprese) con un volume d’affari oltre i 400mila euro alla trasmissione telematica dei corrispettivi. La richiesta arriva da Confcommercio ed è contenuta in una lettera che il presidente Carlo Sangalli ha inviato il 27 marzo scorso al ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Con il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019 – si legge nella lettera è stato introdotto l’obbligo per commercianti al dettaglio e soggetti assimilati di memorizzare elettronicamente e di trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri. Per i soggetti con un volume d’affari annuo superiore a 400.000 euro l’obbligo decorrerà dal 1° luglio, per tutti gli altri dal 1° gennaio 2020.
«In considerazione del ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi e delle possibili difficoltà operative connesse alle problematiche tecniche che le imprese si troveranno ad affrontare nell’adeguamento del parco macchine esistente» obietta Confcommercio «si ritiene che i tempi per l’entrata in vigore della disposizione siano troppo brevi, anche per le imprese più strutturate». Di conseguenza, «è indispensabile prevederne il rinvio al 1° gennaio 2020, attraverso uno dei prossimi provvedimenti legislativi che emanerà il Governo». Sullo stesso tema, Federfarma ha richiesto un incontro urgente con l’Agenzia delle Entrate.