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Ue: entro marzo vaccinare l’80% degli over 80. Arcuri annuncia azioni contro Pfizer

20 Gennaio 2021

Gli Stati Ue dovrebbero vaccinare entro il prossimo marzo almeno l’80% degli operatori sociosanitari e degli ultra80enni, ed entro l’estate almeno il 70% della popolazione adulta. Sono i nuovi obiettivi che la Commissione europea ha fissato nel documento presentato ieri al Parlamento e al Consiglio d’Europa per aggiornare la strategia vaccinale dell’Unione contro covid. «L’Ue e gli Stati membri» scrive in particolare Bruxelles «devono agire ora per contenere il rischio di una terza ondata di infezioni, potenzialmente più dura e caratterizzata dall’intervento di nuove varianti del virus». In sintesi, è urgente «accelerare la vaccinazione e le forniture di vaccini» e «aumentare l’attività di ricerca per il sequenziamento delle nuove varianti».

Per l’Italia (ma non solo) i nuovi obiettivi rappresentano una vera e propria sfida. Il quadro aggiornato delle somministrazioni fornito dall’Aifa (in una sezione speciale del suo sito) lascia prevedere che il primo obiettivo, quello dell’80% degli operatori sanitari vaccinati per marzo, è alla portata perché attualmente risulta avere ricevuto la prima dose più della metà del target. Il secondo obiettivo, invece, è ancora molto lontano: a ieri, erano poco più di cinquemila gli over80 alla prima vaccinazione, a fronte di una platea complessiva di circa 4,4 milioni di persone.

E’ legittimo pensare che le nuove indicazioni provenienti da Bruxelles possano accelerare la mobilitazione delle farmacie con l’intento di intensificare le somministrazioni, ma a complicare piani e stime ci sono le forniture a singhiozzo del vaccino Pfizer. Secondo quanto emerso dalla riunione che ieri ha messo attorno a un tavolo il commissario per l’emergenza covid, Domenico Arcuri, i ministri Boccia e Speranza e i presidenti delle Regioni, l’azienda ha fatto sapere che le consegne resteranno inferiori ai livelli pattuiti anche nella prossima settimana, cosa che renderà impossibile recuperare i mancati invii di questi giorni. «La campagna vaccinale non può essere rallentata, tantomeno per le somministrazioni delle seconde dosi ai tanti italiani a cui è stata già somministrata la prima» ha dichiarato Arcuri «purtroppo le interlocuzioni con Pfizer non hanno sortito effetti, si è allora discusso di quali azioni intraprendere a tutela dei cittadini italiani e della loro salute in tutte le sedi, civili e penali».