Per ora la vaccinazione antinfluenzale non sta mettendo in affanno i medici di famiglia. «Ma se i casi di contagio da covid iniziano ad aumentare velocemente, se nelle persone torna l’ansia, saranno necessarie soluzioni diverse. Anche se da noi le vaccinazioni eseguite in modalità drive-in faccio fatica a immaginarle». A parlare è Pier Luigi Bartoletti, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia, che all’agenzia stampa Dire fa un bilancio del sovraccarico di lavoro piombato sulle spalle dei mmg con la ripresa di lavoro e scuole.
«Con l’apertura delle scuole» ammette «gli studi medici sono sotto pressione. C’è un aumento generale delle richieste di tamponi e regna una grande confusione sulle modalità con cui gli insegnanti devono certificare inabilità o inidoneità al lavoro per alcune patologie. Ma queste sono pratiche che non competono a noi, bensì al medico della scuola. Per noi è un grande grattacapo, perché genera discussioni infinite con il paziente».
Quanto all’incremento di casi positivi e di ricoveri a Roma – che ricalca quanto sta avvenendo a livello nazionale –Bartoletti non mostra preoccupazioni: «Per ora la situazione è sotto controllo. Noi siamo stati bravi a testare e tracciare i vacanzieri, adesso però bisogna vedere cosa accadrà con l’avvio della scuola»
Presto arriverà il test super-rapido che in dodici minuti misurare anticorpi e carica virale, però Bartoletti mette le mani avanti. «Senza avere un’organizzazione adeguata del territorio che consenta la presa in carico di tutti i casi febbrili, anche quelli non covid, che assicuri diagnosi tempestive, dialoghi con gli ospedali e gestisca a domicilio i malati, i test rapidi servono a poco. A noi serve fare sistema».