La vaccinazione contro covid degli adolescenti dovrebbe essere valutata nel più ampio contesto delle strategie vaccinali dei singoli Paesi, ossia dei loro obiettivi, progressi e priorità. E’ probabile infatti che i benefici generati dalla vaccinazione degli adolescenti siano limitati rispetto ai gruppi di età più avanzata, a causa dei differenti tassi di infezione e mortalità che contraddistinguono le due fasce, quindi «la situazione epidemiologica e l’assunzione di vaccini nelle altre fasce di età dovrebbero essere attentamente considerate prima di prendere di mira i più giovani».
E’ una delle indicazioni che arrivano dal Rapporto dell’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) sulla vaccinazione contro covid degli adolescenti. Prodotto dopo il via libera dell’Ema all’uso di Cormirnaty tra i 12-15enni, il documento fornisce ai Paesi europei indicazioni e orientamenti per aggiornare le loro strategie vaccinali.
Per cominciare, l’Ecdc ricorda che al momento tra i giovani si registra in tutta Europa un’alta percentuale di contagi, che potrebbe essere correlata a una socialità più pronunciata e a un’adesione più “rilassata” alle misure di distanziamento. A differenza degli adulti, tuttavia, la maggior parte dei bambini e degli adolescenti con covid-19 mostra sintomi lievi e un rischio di morte particolarmente ridotto. Le comorbilità più comuni nei giovani ospedalizzati sono diabete, malattie gastrointestinali, neurologiche, cardiache e polmonari, in particolare l’asma. Una percentuale significativa è anche affetta da obesità.
Alla luce di tali evidenze, continua il documento, il beneficio complessivo della vaccinazione degli adolescenti dipende principalmente dall’incidenza in questa fascia di età dell’infezione da covid e dalla prevalenza delle condizioni mediche sottostanti che aumentano il rischio di sviluppare forme patologiche gravi. Allo stesso tempo, quando si decide se estendere la vaccinazione a gruppi con un rischio individuale inferiore, è necessario valutare attentamente se ciò sia equo in termini di disponibilità e accesso al vaccino ad altre fasce.
Di conseguenza, è la conclusione dell’Ecdc, per la vaccinazione contro covid degli adolescenti i Paesi europei potrebbero prendere in considerazione due opzioni: un programma di vaccinazione strutturato in cui a determinati gruppi target viene offerta una somministrazione sistematica (con il risultato di raggiungere tassi di vaccinazione degli adolescenti più elevati), oppure un programma di vaccinazione “opportunistica” in cui la somministrazione viene decisa individuo per individuo a discrezione del medico di famiglia (tassi di vaccinazione più bassi).