Ue e AstraZeneca stanno lavorando per ricomporre lo strappo aperto dalle recenti dichiarazioni dell’azienda anglo-svedese sui ritardi che accompagneranno le prime consegne del suo vaccino. E’ l’indicazione proveniente dall’incontro che ieri ha messo di fronte Commissione europea e vertici della multinazionale dopo le polemiche dei giorni scorsi: AstraZeneca, come si ricorderà, aveva annunciato slittamenti sulle future consegne (il vaccino dovrebbe ottenere il via libera dell’Ema domani) per problemi agli impianti produttivi, ma Bruxelles aveva ricordato che questo genere di inconvenienti sono dell’azienda e non riguardano i Paesi europei, che si attendono il rispetto di quanto pattuito.
Nell’incontro idi ieri la multinazionale ha ribadito le proprie stime: l’Ue riceverà nel primo trimestre il 60% in meno di dosi – circa 50 milioni – rispetto a quanto promesso. Una “strozzatura” che va ad aggiungersi a quella in cui l’altra settimana sono incappate le forniture del vaccino Pfizer-BionNTech, da cui rallentamenti e stand by delle vaccinazioni in Italia e in altri Paesi.
Secondo quanto riferisce la Bbc, al termine dell’incontro di ieri il commissario Ue alla Salute Stella Kyriakides (foto) ha espresso rammarico per «la continua mancanza di chiarezza sul programma di consegne» da parte di AstraZeneca; la società, invece, «si è impegnata «a un coordinamento ancora più stretto per tracciare insieme un percorso per la consegna del nostro vaccino nei prossimi mesi». Le parti hanno comunque promesso di lavorare insieme per risolvere la controversia: «I 27 Stati membri dell’Unione europea» ha comunque ribadito Kyriakides «sono d’accordo nel chiedere che AstraZeneca mantenga i suoi impegni». La regola del primo arrivato, primo servito, ha proseguito (un riferimento al sospetto che l’azienda anglo-svedese abbia dato la precedenza alle forniture verso il Regno Unito, che ha già approvato il vaccino da tre mesi), «avrebbe senso se fossimo in una macelleria di quartiere, ma non in un contratto di acquisto».
Come noto, l’Ue ha firmato ad agosto un accordo con AstraZeneca per la fornitura di 300 milioni di dosi, più un’opzione per altri 100 milioni. Una settimana fa, però, l’azienda ha riferito di essere indietro nella produzione, circa due mesi rispetto alla tabella di marcia. L’Ue ha minacciato limitazioni all’export dei vaccini prodotti in Europa per far fronte alle mancate forniture.