Diventano cinque i contratti firmati dalla Commissione europea con l’industria del farmaco per l’acquisto di vaccini contro il covid attualmente in fase di sperimentazione. L’ultimo è stato sottoscritto ieri con CureVac e prevede un ordine iniziale per conto degli Stati membri di 225 milioni di dosi, più un’opzione per altre 180 milioni che verranno fornite non appena saranno dimostrate la sicurezza e l’efficacia del vaccino
«Il contratto» ricorda la Commissione in una nota diffusa ieri «amplia il già vasto portafoglio di vaccini che saranno prodotti in Europa, compresi i contratti firmati con AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV e BioNtech-Pfizer e i colloqui esplorativi conclusi con successo con Moderna. Questo portafoglio diversificato di vaccini garantirà che l’Europa sia ben preparata per la vaccinazione, una volta comprovata la sicurezza e l’efficacia dei vaccini. Gli Stati membri possono anche decidere di donare il vaccino ai paesi a reddito medio-basso o di ridistribuirlo ad altri Stati europei».
CureVac, prosegue la nota, è all’avanguardia nello sviluppo di una classe totalmente nuova di vaccini basati sull’Rna messaggero (mRNA), trasportato all’interno delle cellule da nanoparticelle lipidiche. La piattaforma vaccinale è stata elaborata nel corso dell’ultimo decennio. Il principio di fondo è l’impiego di tale molecola come supporto per la trasmissione di informazioni grazie alle quali il corpo riuscirà a produrre da solo le proprie sostanze attive per contrastare diverse malattie. «La Commissione ha deciso di finanziare questo vaccino basandosi su una solida valutazione scientifica, sulla tecnologia utilizzata, sull’esperienza della società nello sviluppo di vaccini e sulle sue capacità di produzione atte a rifornire l’intera Ue».