Quest’autunno la campagna vaccinale contro covid vedrà un allargamento della platea interessata al richiamo. Lo ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al convegno della Fiaso (la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere). «Credo sia ormai tardi per vaccinare questa fascia con l’obiettivo di contrastare l’attuale ondata» ha osservato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri «meglio invece prepararci a una campagna autunnale in cui allargheremo l’età per il richiamo».

Speranza, dal canto suo, fa appello ai direttori sanitari perché facciano il possibile per allargare i tassi di somministrazione della quarta dose tra fragili e anziani. «Siamo in una fase di ripresa dei contagi anche nel nostro Paese» osserva il Ministro «sappiamo benissimo che quando il numero dei casi cresce in maniera così larga c’è comunque una ricaduta con cui fare i conti, anche se la pressione sui nostri presidi sanitari è più limitata rispetto al passato grazie proprio ai vaccini».

Proprio per questo motivo, ha continuato Speranza, «finanziare la sanità non è spesa pubblica ma è investire sulla salute delle persone. Credo di essere stato il primo a battersi per le riforme perché le risorse in più da sole non bastano. La madre di tutte le riforme è quella che deve superare il precedente modello di spesa sanitaria costruito su silos chiusi e tetti di spesa legati a un periodo di politiche dell’austerità. La riforma del territorio, con il dm 77, è un passaggio rilevante. Il grande nodo resta il personale, che è un elemento trasversale per far funzionare tutto il Ssn. Stiamo investendo sulla teleassistenza e ora dobbiamo investire maggiormente sui big data».