Quando la campagna vaccinale contro covid diventerà «massiva», medici di famiglia e farmacie potrebbero essere coinvolti nella somministrazione. Lo ha detto ieri il commissario per l’emergenza covid, Massimo Arcuri, nell’audizione organizzata alla Camera dalla commissione Trasporti: all’Italia saranno consegnate 202.573.000 dosi, sufficienti per vaccinare l’intera popolazione e organizzare eventuali richiami. E la fase più massiccia della campagna vaccinale scatterà tra secondo e terzo trimestre del 2021, quando si punterà a vaccinare la totalità della popolazione.
Per la somministrazione del primo vaccino che arriverà in Italia, quello prodotto da Pfizer – ha detto ancora Arcuri – sono state individuate 300 strutture ospedaliere, l’87% delle quali dispone già di celle frigorifere che mantengono le temperature richieste (almeno -75°C) per un periodo superiore ai 15 giorni. Le dosi, quindi, arriveranno nei punti di somministrazione su fornitura diretta dell’azienda, e lì saranno conservati e somministrati.
Discorso diverso invece per i vaccini che possono essere conservati a 2-8°C: i punti di somministrazione saranno 1.500 (compresi i 300 della prima inoculazione) e le dosi verranno convogliate in un hub centrale da dove poi saranno trasportate con l’aiuto dell’Esercito nei centri vaccinali. In questa fase, che scatterà tra il secondo e terzo trimestre, la campagna assumerà dimensioni da vaccinazione di massa e allora, ha detto il commissario, diventerà probabile che vengano coinvolti anche medici di famiglia, pediatri di libera scelta e farmacie.
Quanto alla tracciatura dei vaccini, Arcuri ha rivelato che il governo sta lavorando con Poste Italiane ed Eni per realizzare un sistema informativo che renderà possibile tracciare ogni dose dall’ingresso in Italia fino alla somministrazione. Il sistema sarà anche in grado di gestire prenotazione, somministrazione e rendicontazione delle somministrazioni.