Lievitano, nella filiera farmaceutica, le preoccupazioni legate alle particolari condizioni con cui andrà distribuito il vaccino anticovid di Pfizer e BioNTech. In una news lanciata ieri, per esempio, l’agenzia di stampa Dire punta la lente sull’aeroporto di Milano Malpensa, che non sarebbe attrezzato per accogliere le forniture di un farmaco da conservare a temperature attorno ai -70°C. «Il problema logistico non è all’arrivo nello scalo ma nel trasporto» spiega Giovanni Costantini, cargo manager di Sea, la società che gestisce l’aeroporto lombardo «servono container speciali che al momento, però, nessuno possiede, tranne forse la Pfizer stessa in un magazzino belga e l’Ups a Cincinnati, negli Usa».
Non solo: i container non potranno essere aperti fino all’arrivo alla destinazione ultima, per mantenere la temperatura prescritta. «L’aeroporto ha il solo compito di ricevere i container, parcheggiarli e infine distribuirli» prosegue Costantini «e Malpensa è già ampiamente attrezzata con cinque terminal cargo, per un totale di 4.000 metri quadrati. La palla quindi è in mano a Pfizer e ai corrieri. Saranno loro, probabilmente, i responsabili per la fornitura di strutture speciali in grado di preservare le dosi».
Non dovrebbero esserci gli stessi problemi con gli altri vaccini in corso di sperimentazione. «I candidati attualmente impegnati nelle fasi finali dei trial» conclude il manager «non richiedono una temperatura di conservazione così bassa, ma valori attorno ai -20 gradi o anche maggiori. Per questi ultimi casi siamo pronti già da ora, con una capacità di gestione di qualche milione di dosi alla settimana».