Ad appena una settimana dalla firma del nuovo accordo sulla dpc, Federfarma Lombardia è già al lavoro per iniziare a discutere con la Regione sui temi che, in base a quanto stipulato, dovranno confluire in una serie di patti collegati. Intanto dal consiglio di presidenza del sindacato regionale continuano ad arrivare commenti e valutazioni sull’intesa: «Con questo accordo rimaniamo una delle regioni dove il compenso a pezzo è più alto» ricorda per esempio Attilio Marcantonio, vicepresidente di Federfarma Lombardia e presidente di Federfarma Como «e se a questo si aggiunge il fatto che l’intesa ha validità quinquennale anziché triennale, come solitamente accade in questo genere di accordi, la valutazione che ne emerge può soltanto essere positiva: blindiamo la remunerazione per un intero lustro e dato che la giunta regionale ha iniziato da pochi mesi il suo mandato quinquennale, il nostro si configura a tutti gli effetti come un patto di legislatura».
Tra le misure della delibera, poi, Marcantonio mette in cima alla lista l’intesa con cui Regione e Federfarma si impegnano a valutare la transizione da dpc a dcc, cioè da distribuzione per conto a distribuzione con cessione di contratto. «Sulla carta» dice «si prefigurano vantaggi e risparmi per tutti, Regione e farmacie, con un recupero di risorse che potranno essere utilizzate per finanziare anche la farmacia dei servizi».
Soddisfazione anche da Enrico Beltramelli, tesoriere di Federfarma Lombardia e presidente di Federfarma Pavia. «Innanzitutto chiudiamo un accordo che ci consente di proseguire con Regione Lombardia un dialogo globale che abbraccia tutti i principali temi della sanità regionale. In secondo luogo otteniamo condizioni economiche che accontentano entrambi: la parte pubblica non poteva più sostenere la vecchia remunerazione, le farmacie ottengono comunque compensi che sono oggettivamente tra i migliori».
Anche Beltramelli, poi, mette in primo piano le intese che completano e valorizzano l’accordo. «Mettiamo sul tavolo questioni importanti come la remunerazione della farmacia dei servizi, la diabetica e gli screening» osserva «ottenendo dalla Regione l’impegno non solo a discuterne entro scadenze ravvicinate, ma anche a firmare accordi di livello regionale, che quindi metteranno fine all’eterogeneità di scelte che in molti casi divide le Asl lombarde».