dalla lombardia

Antipneumococcica nelle farmacie di due Ats, Regione dà il via

22 Gennaio 2025

La Lombardia si conferma laboratorio d’innovazione in ambito sanitario. È stata presentata ieri, nella sede della Regione a Milano, la sperimentazione della vaccinazione antipneumococcica in farmacia, un progetto pilota che punta a migliorare l’accesso alle cure preventive. L’evento, organizzato da Health Policy Brief con il contributo non condizionante di Pfizer, ha rappresentato l’occasione per delineare i dettagli dell’iniziativa e i suoi obiettivi strategici.

Un modello innovativo per la salute pubblica

La sperimentazione coinvolgerà le farmacie delle province di Monza, Lecco, Mantova e Cremona. Grazie a un’intesa tra Regione Lombardia, Federfarma e le Ats locali, le farmacie offriranno un servizio integrato che prevede prenotazione, somministrazione del vaccino da parte di medici o infermieri e registrazione nel sistema sanitario regionale. L’iniziativa è rivolta ai nati tra il ’52 e il ‘59 con patologie croniche, categorie particolarmente vulnerabili alle complicanze del batterio Streptococcus pneumoniae.

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa: «La nostra Regione è da sempre all’avanguardia nell’integrazione tra pubblico e privato. Questa sperimentazione dimostra che la collaborazione tra farmacisti, medici e istituzioni può tradursi in benefici concreti per la salute della comunità».

L’assessore al Bilancio di Regione Lombardia, Marco Alparone, ha illustrato il valore strategico del progetto: «Le farmacie rappresentano un presidio di prossimità cruciale, soprattutto per le persone fragili. Con questa sperimentazione vogliamo avvicinare i servizi sanitari al cittadino e aumentare la copertura vaccinale, perché la Regione Lombardia crede e investe nella prevenzione».

Un progetto condiviso

L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e delle associazioni di categoria. Il presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, ha espresso soddisfazione per il progetto: «Le farmacie lombarde sono pronte a fare la loro parte, mettendo a disposizione la propria rete capillare per rendere i vaccini più accessibili. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante il gioco di squadra nella sanità».

A sottolineare il ruolo fondamentale dei farmacisti nel nuovo scenario della prevenzione è stato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi): «Questo progetto pilota è un ulteriore riconoscimento della professionalità dei farmacisti e del loro contributo alla salute pubblica. Con la giusta formazione e il supporto delle istituzioni, possiamo rafforzare il nostro ruolo di operatori sanitari di primo livello».

Un impegno concreto per il territorio

Durante il convegno, Emanuele Monti, presidente della commissione Sostenibilità, casa e famiglia, ha posto l’accento sull’impatto sociale della sperimentazione: «Portare i vaccini nelle farmacie significa non solo semplificare l’accesso alla prevenzione, ma anche rafforzare il legame tra il cittadino e il sistema sanitario. Questa è la sanità di prossimità che vogliamo costruire».

Oltre alla somministrazione, le farmacie svolgeranno un ruolo attivo nell’educazione sanitaria, rispondendo ai dubbi dei pazienti e sensibilizzandoli sull’importanza della prevenzione. Per questo, i farmacisti coinvolti riceveranno una formazione specifica, garantendo standard di servizio elevati.

Prospettive e obiettivi

I risultati della sperimentazione saranno valutati entro la fine dell’anno. Gli organizzatori sperano di raccogliere dati significativi sull’adesione alla campagna vaccinale e sull’efficacia del modello organizzativo per confermarlo ed estenderlo a tutta la regione.

Se l’iniziativa avrà successo, potrà essere estesa su scala regionale e diventare un punto di riferimento per altre realtà territoriali. Come ha ricordato Annarosa Racca: «Le farmacie sono pronte a sostenere un ruolo sempre più centrale nella rete sanitaria, dimostrando ancora una volta di essere molto più di un luogo di dispensazione di farmaci».

In un contesto post-pandemico, dove la prevenzione è cruciale per il benessere collettivo, il progetto lombardo si propone come un esempio virtuoso di innovazione e collaborazione tra istituzioni, professionisti sanitari e industria farmaceutica.