Antibiotici da prescrivere soltanto se c’è un ragionevole sospetto di infezione, azitromicina o levofloxacina indicate se sono in atto sovrapposizioni batteriche, idrossiclorochina sconsigliata sia nella prevenzione sia nel trattamento. Sono alcune delle linee guida approvate dal Comitato tecnico scientifico della Regione Lombardia per «la somministrazione di terapie domiciliari ai pazienti covid». Il testo, come spiega l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, in una nota diramata ieri dopo la seduta del Comitato, dovrà essere recepito nei prossimi giorni in una delibera di giunta e vuole essere «di supporto del prezioso lavoro dei medici di base per i loro assistiti».
Le linee guida, ha detto in particolare Gallera, «hanno l’obiettivo di rendere omogeneo il livello delle cure e dell’assistenza sul territorio e riguardano sia la somministrazione di farmaci sia l’ossigenoterapia, evidenziandone i tempi ritenuti opportuni per le diverse fasi della malattia e le soglie di rischio che invece determinano l’opportunità del ricovero». Nel comunicato, la Regione anticipa alcune delle indicazioni impartite dal documento:
Cortisonici: da impiegare solo se il paziente necessita di ossigenoterapia (no diabetico). L’impiego in fase iniziale senza ipossia è pericoloso per la progressione della malattia. Alternative al desametasone, altri cortisonici a dose equivalente a quella del desametasone, come da nota Aifa (metilprednisolone 32 mg, prednisone: 40 mg, idrocortisone: 160 mg)
Ossigeno (anche liquido e concentratori): si sottolinea che l’ossigenoterapia è più indicata in ambiente ospedaliero o in degenze di sorveglianza. L’obiettivo è mantenere una SaO2 > 90% adeguando i flussi di O2 a questo target (Fino ad un massimo di 6 litri/min, poi consigliata ospedalizzazione. Va sottolineato che i pazienti con BPCO possono sviluppare ipercapnia.
Terapia antimicrobica: la scelta di iniziare una terapia antibatterica (empirica o mirata) deve essere effettuata solo in presenza di un ragionevole sospetto di infezione batterica, non usare antibiotici in via profilattica. Relativamente all’uso dell’azitromicina o levofloxacina si specifica che il suo utilizzo va limitato ai casi di possibile sovrapposizioni batteriche, sostenute da atipici, non avendo azitromicina dimostrato alcuna azione sul processo infettivo da SARS CoV 2.
Profilassi anticoagulante: se fattori di rischio per TEV (allettamento/obesità, pregresso TEV (Padua score) e a giudizio del medico in considerazione dell’età e dell’evoluzione clinica. Alternative a enoxaparina:
– Nadroparina 3800 UI/die sc
– Parnaparina 4.250 UI/ die sc
Diarrea da covid-19: idratazione e supplementazione magnesio e potassio, Diosmectal 3g x 3 o se incoercibile Loperamide
Idrossiclorochina: secondo le indicazioni di Aifa l’utilizzo routinario di clorochina o idrossiclorochina non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione.