«Un dossier preciso e puntuale nel quale abbiamo individuato le prime 15 materie. Noi possiamo dire di aver svolto i compiti bene e velocemente, così come ci eravamo impegnati a fare. Auspico che entro fine anno la trattativa possa produrre risultati concreti». Lo ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, dopo aver consegnato al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani, il corposo dossier della Regione sulle autonomie differenziate. «È un’analisi dettagliata su un primo, consistente numero di materie» ha proseguito «e sulle relative funzioni. Sono le prime 15, cui seguiranno le altre. Penso che possano essere già valutate non solo dalla struttura del Ministero, ma anche, spero in tempi brevi, da quello dell’Economia e finanze. Aspettiamo le considerazioni del ministro, cui voglio rivolgere ancora una volta il ringraziamento per la determinazione con cui sta lavorando con il sistema regionale».
In sostanza, la proposta lombarda mira a rendere materie oggi “concorrenti” di competenza esclusiva della Regione. A tale scopo il dossier contiene schede approfondite per 11 aree tematiche: governo del territorio; grandi reti di trasporto e di navigazione; istruzione; ordinamento sportivo; porti e aeroporti civili; rapporti internazionali con l’UE e commercio con l’estero; ricerca scientifica e tecnologica; tutela dell’ambiente; tutela della Salute; tutela e valorizzazione dei beni culturali; welfare. Il confronto tra Ministero e Regione, ha detto ancora Fontana, partirà già dalla prossima settimana con un incontro a Roma tra le due delegazioni. Condividiamo l’obiettivo di arrivare con la massima celerità a una soluzione, perché questo è quello che il nostro Paese attende da troppi anni».
Come si ricorderà, nella preintesa firmata a primavera la Lombardia chiedeva, in materia di Sanità, maggiore autonomia nella governance di aziende sanitarie e ospedaliere, tempi certi (e garantiti dal silenzio assenso) sulle valutazioni dell’Aifa per le gare di acquisto in equivalenza terapeutica e infine competenze legislative, organizzative e amministrative più estese in materia di fondi sanitari integrativi.