E ora non si dica più che la farmacia è refrattaria alla rivoluzione digitale. Non in Lombardia, come dimostrano i dati finali di Storevolution, il bando lanciato dalla Regione per aiutare le piccole e medie imprese del commercio a tenere il passo con l’innovazione. Aperto nel luglio dell’anno scorso, il programma stanzia oltre quattro milioni di euro a favore delle micro, piccole e medie imprese del commercio al dettaglio (mpmi) che vogliono investire nell’innovazione tecnologica per stare al passo con le nuove abitudini di acquisto “digital”, dall’e-commerce all’omnicanalità. Per accedere ai fondi occorreva presentare domanda entro lo scorso ottobre e i dati diffusi nei giorni scorsi dalla Regione dicono che sui 297 progetti di investimento ammessi ai finanziamenti 88 provengono da farmacie (in pratica due su tre); nessun’altra categoria del retail ha fatto meglio, perché gli alimentari si fermano a 52 domande selezionate e l’abbigliamento a 38.
Per essere autorizzati al finanziamento, i progetti delle mpmi dovevano riguardare l’adozione di nuove soluzioni tecnologico-digitali in una o più aree di attività: organizzazione del back-end, ossia dei processi di interazione retailer-fornitori o dei processi interni del retailer (sistemi gestionali, fatturazione elettronica, self-scanning, business intelligence e business analytics, voice picking e sistemi per incrementare le performance di magazzino, videocamere e sensori nell’area di vendita, sistemi di tracciamento per la supply chain), sviluppo di servizi di front-end e customer experience nel punto vendita (sistemi di pagamento innovativi, e-couponing, totem e touchpoint, mobile Pos e sistemi di cassa evoluti, electronic shelf labeling e digital signage, vetrine intelligenti, Crm), omnicanalità e retail online (sviluppo di canali digitali, app e mobile site, siti informativi e di e-commerce), acquisto di arredi e impianti (solo nel caso di ristrutturazioni totali del punto vendita); acquisto di macchinari e attrezzature, hardware e software, spese per canoni e utenze, consulenze, servizi di informazione.
Milano, con 69 domande ammesse (tra farmacie e altre imprese), riceverà un contributo complessivo di oltre un milione di euro. Bergamo (45 richieste autorizzate) beneficerà di quasi 596mila euro; Sondrio (36) 528mila euro; Brescia (30) 448mila euro; Varese e Mantova (23) circa 350mila euro; Monza (21) oltre 258mila euro di contributo; Lecco (16) 261mila euro; Cremona (15) circa 243mila euro; Como (12) circa 170mila euro; Pavia (6) 76mila euro; Lodi (1) 20mila euro. «E’ positivo» commenta l’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli «che i piccoli esercenti vogliano essere protagonisti nell’epoca dell’innovazione, investendo anche in una situazione economica non facile. In questo modo il mondo del commercio al dettaglio dimostra di voler reagire e diventare più competitivo anche lasciandosi contaminare da forme proprie dell’e-commerce».
«E’ motivo di particolare orgoglio» aggiunge la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «scoprire che le farmacie sono la tipologia di piccola impresa più rappresentata nel novero delle richieste accettate. Dimostra che i farmacisti titolari sono aperti all’innovazione e non la temono. Come Federfarma Lombardia abbiamo fornito piena assistenza alle farmacie interessate a partecipare al bando, informandole tempestivamente sull’apertura e assicurando loro la consulenza di Eur&Ca e Trade Lab nella preparazione delle domande, grazie a convenzioni stipulate allo scopo».