In Lombardia la desertificazione medica è un rischio incombente più che altrove: soltanto a Milano, nello scorso marzo l’Ats è riuscita a coprire appena il 30% delle carenze relative agli ambiti della medicina di famiglia. E’ dunque una buona notizia anche per le farmacie il via libera ottenuto ieri da Regione Lombardia perché anche i medici del triennio formativo 2015/2017 possano presentare domanda per l’assegnazione degli incarichi vacanti. Ciò significa, spiega in una nota Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia, che dal 2019 ci saranno almeno 90 giovani mmg in più sul territorio lombardo. «Sono soddisfatto che la Sisac (la struttura interregionale che tratta i rinnovi contrattuali del personale convenzionato, ndr) abbia accolto la nostra richiesta. Si tratta di un grande risultato ottenuto dalla Regione con il fondamentale contributo di Fimmg Lombardia e Nazionale, che ringrazio per la loro preziosa collaborazione».
L’intervento della Sisac precisa e corregge una sua precedente nota esplicativa, che in riferimento al Contratto nazionale dei medici di famiglia escludeva i medici impegnati al 31 gennaio 2017 nei corsi di formazione per la mg dall’accesso alle graduatorie per l’inserimento negli ambiti carenti. «Preoccupati da questa esclusione» spiega Gabriella Levato, segretario regionale della Fimmg «ci siamo subito attivati in stretto collegamento con Fimmg nazionale e con l’assessorato al Welfare perché la SISAC intervenisse per chiarire quali sono le strade percorribili dai giovani medici per convenzionarsi. Sono soddisfatta del gioco di squadra che abbiamo messo in campo, è grazie a questa collaborazione se siamo riusciti a ottenere un importante risultato che ci permetterà di far fronte alla mancanza di mmg in Lombardia».
Soddisfazione anche da Federfarma Lombardia: «Farmacie del territorio e studi della mg» commenta la presidente, Annarosa Racca «costituiscono due reti complementari che assicurano l’assistenza sul territorio. Ogni intervento diretto a colmare carenze e vuoti delle cure primarie è accolto con favore dai titolari di farmacia, che vedono nella desertificazione medica una minaccia da contrastare con il massimo impegno».