Lo sviluppo della rete territoriale delle Case di comunità, elemento centrale della riforma dell’assistenza territoriale finanziata dai fondi del Pnrr, continua a mostrare ritardi e rallentamenti. Anche in Lombardia, come sottolinea la Corte dei conti regionale durante un’adunanza pubblica dedicata al monitoraggio del programma.
Ad oggi, su 187 case previste, 125 sono operative, ma molte funzionano a regime ridotto. Sono 85 quelle senza un medico di famiglia, mentre «in 112 mancano i pediatri di libera scelta, un dato peggiore rispetto a luglio 2023, nonostante l’apertura di nuove strutture». Inoltre, 49 case offrono servizio per meno di 12 ore giornaliere e sei giorni a settimana, e 15 sono state accreditate come strutture “spoke” invece che “hub”, violando gli accordi ministeriali che richiedono aperture h24 sette giorni su sette.
Secondo la nota della Corte, questo rappresenta «un grave ritardo nel programma», aggravato dalla «complessità della gestione amministrativa del Pnrr e dalla difficoltà di reperire personale medico». La carenza di personale resta infatti uno dei problemi principali: molte case lavorano con orari limitati e servizi ridotti, complice anche la necessità di eseguire lavori di ristrutturazione. Dei 187 edifici individuati, 153 sono immobili da ristrutturare e nove da abbattere e ricostruire.
Durante l’adunanza, i magistrati contabili hanno ascoltato Aldo Colombo, della Direzione centrale Pnrr, e Manuela Giaretta, della Direzione centrale Bilancio. La Regione ha ribadito che dal 2025 i medici di famiglia saranno obbligati a svolgere un numero minimo di ore settimanali nelle case di comunità per sopperire alle attuali carenze.
Preoccupazioni emergono anche sul fronte finanziario. «Nonostante i fondi Pnrr siano impegnati nel bilancio regionale dal 2022 e le linee guida per la rendicontazione siano state approvate a luglio 2023, per le spese anticipate dagli enti sanitari non è stato emesso alcun provvedimento di liquidazione», ha rilevato la Corte, esprimendo timori sul rispetto delle scadenze previste per il 2026. Nei prossimi giorni la Corte pubblicherà una relazione e una delibera dettagliata.