La Lombardia diventa la prima Regione a inquadrare e incoraggiare il “deblistering” in farmacia ai fini dell’aderenza terapeutica, ossia il riconfezionamento personalizzato dei farmaci per agevolare cronici e pazienti in politerapia a rispettare le scadenze prescritte. L’importantissima novità arriva dal Documento diffuso la settimana scorsa dalla Regione e redatto dal gruppo di lavoro “Servizio di accesso personalizzato ai farmaci”, cui hanno partecipato Ida Fortino (Servizio farmaceutico della Regione), Luigi Zocchi e Giampiero Toselli (Federfarma Lombardia), Giuliano Masina (Cispel Lombardia), Paola Minghetti (Sifap), Arrigo Paciello (Servizio farmaceutico dell’Ats Brescia), Silvia Pazzi (Ats Milano), Davide Petrosillo (Ordine dei farmacisti di Bergamo), Francesco Rastrelli (Ordine dei farmacisti di Brescia), Matteo Avantaggiato (Ats Brianza).
Il Documento, in sostanza, circoscrive il perimetro legislativo in cui si inserisce il servizio di deblistering e definisce le regole che le farmacie devono rispettare per poterlo offrire alla loro clientela. Per quanto concerne l’inquadramento legislativo, vengono citati l’articolo 1, comma 462, della Legge 160/2019 (ossia la Manovra 2020), dove si consente ai pazienti cronici «di usufruire presso le farmacie, in collaborazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta e comunque nel rispetto di prescrizioni mediche, di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci», e la sentenza del Consiglio di Stato 4257/2015, che apre allo sconfezionamento dei medicinali di origine industriale. «Pertanto» recita il Documento «l’attivazione di un “servizio di accesso personalizzato ai farmaci”, quale è l’attività di deblistering, oltre che concorrere all’efficientamento della rete dei servizi, in attuazione del Piano nazionale della cronicità e a rafforzare l’interazione tra paziente e farmacista, contribuisce a monitorare e limitare l’uso inappropriato di antibiotici in terapia, contrastando il fenomeno dell’antimicrobico-resistenza».
Seguono, come detto, le regole da rispettare in farmacia per proporre il servizio che – specifica a chiare lettere il Documento – è «a totale carico del cittadino». Per cominciare, occorre che il farmacista comunichi formalmente all’Ats l’intenzione di avviare il servizio, con un formulario già predisposto che a breve verrà reso disponibile sul Portale della modulistica di Federfarma Lombardia, in modo da consentire compilazione e invio in forma digitale.
Quindi, occorre che la farmacia predisponga un documento, da conservare, dove siano riportati organizzazione e procedure del servizio: formazione del personale, impiego di sistemi automatizzati, risorse umane, caratteristiche dei locali («assimilabili a quelle di un laboratorio galenico»), aree di lavoro, eventuali attrezzature supplementari. Inoltre, il farmacista predispone un documento con cui il paziente autorizza al deblistering dei suoi medicinali.
Per agevolarne la diffusione, dice ancora il Documento, le farmacie che effettuano il deblistering possono offrire il servizio agli esercizi che non lo hanno attivato. In tal caso, «è richiesta un’idonea procedura che regolamenti i rapporti tra farmacie, anche in materia di trasporto e consegna dei blister». Le farmacie inoltre, «possono proporre il servizio di allestimento personalizzato dei farmaci non solo al singolo cittadino/paziente che necessita di terapie croniche, ma anche a Rsa o ad altre strutture sanitarie pubbliche e private».
«Le farmacie lombarde potranno cominciare a organizzarsi per offrire il servizio non appena la modulistica necessaria sarà disponibile sul nostro Portale» spiega Giampiero Toselli, segretario di Federfarma Lombardia «grazie a questo documento, che scaturisce dalla consolidata collaborazione tra Regione, Federfarma e Ordine dei farmacisti, la Lombardia si pone nettamente all’avanguardia nella Farmacia dei servizi». «Siamo più che soddisfatti dei risultati raggiunto al tavolo di lavoro con la Regione» aggiunge Luigi Zocchi, vicepresidente di Federfarma Lombardia «siamo stati tra i primi a intravedere l’importanza di un servizio di questo genere, con il quale la farmacia del territorio può offrire un contributo davvero unico all’aderenza terapeutica».