Capillarità e vocazione sociosanitaria della farmacia del territorio la rendono la piattaforma migliore per un servizio sanitario che vuole deospedalizzare l’assistenza e avvicinarla ai cittadini, migliorare la qualità di vita dei malati e raggiungere gli assistiti con servizi di base e campagne di screening mirate alla prevenzione. E’ quanto ha ricordato la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, nella relazione presentata ieri all’assemblea dei direttori amministrativi delle Ats e delle Asst lombarde, ossia le aziende sanitarie e ospedaliere della Regione (nella nuova denominazione assunta con la riforma sanitaria).
Nel suo intervento, in particolare, la presidente Racca ha passato in rassegna sia le opportunità che assicura la farmacia dei servizi alla Sanità regionale, sia il ruolo che le farmacie recitano nell’ambito del Governo della domanda, il nuovo modello lombardo per la presa in carico delle cronicità. Per quanto concerne il primo tema, l’invito che il sindacato regionale rivolge alle aziende sanitarie è quello di intensificare ulteriormente la collaborazione con le farmacie in servizi come il Cup e le campagne di screening. La legge regionale 6/2017, ha ricordato la presidente Racca, fa affidamento sulle farmacie «per lanciare i programmi di promozione della salute, valutare i consumi quali-quantitativi dei farmaci e orientare il cittadino al corretto utilizzo dei medicinali prescritti, erogare prestazioni di analisi e di telemedicina, promuovere campagne di prevenzione, organizzare prenotazioni di visite ed esami specialistici, erogare prodotti e ausili per l’assistenza integrativa, avviare programmi di aderenza alle terapie in collaborazione con i medici di medicina generale».
Per quanto concerne il Governo della domanda e la presa in carico della cronicità, invece, le disposizioni regionali danno mandato a gestori, co-gestori ed erogatori (le figure incaricate di gestire i piani di assistenza sottoscritti dai pazienti) di avvalersi delle farmacie del territorio per avviare programmi orientati all’appropriatezza delle cure e all’aderenza terapeutica, servizi di telemedicina, distribuzione di dispostivi, promozione di campagne di prevenzione ed empowerment del paziente e autoanalisi di primo livello. «Se nulla cambia per quanto concerne la dispensazione dei farmaci ai cronici» ha rimarcato la presidente Racca «parecchie invece sono le opportunità che il Governo della domanda offre per lo sviluppo di una nuova governance delle cure, in cui la farmacia svolge il ruolo di sportello di prossimità per la presa in carico e l’erogazione di servizi. Da questo punto di vista, la riforma mette la Lombardia all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi modelli di assistenza alla cronicità».