Consente alla Regione risparmi per tre milioni di euro ma promette in cambio impegni per la distribuzione in farmacia del primo ciclo post-dimissione e la remunerazione di servizi come gli screening e la distribuzione dei vaccini a medici e pediatri. Sono alcune delle novità contenute nel nuovo accordo regionale sulla dpc, ratificato ieri dalla Giunta lombarda dopo la stipula con Federfarma e Assofarm dei giorni scorsi: messa da parte la precedente remunerazione per fasce, scatta a una quota fissa a confezione (compresa la quota al distributore) di 7 euro più iva, che salgono a 9 per le farmacie rurali sussidiate e scendono invece a 6 se il farmaco distribuito è un ex-Osp 2 (tariffa già prevista dal precedente accordo). «Con questa intesa» ha commentato ieri sera in una nota l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera «otteniamo un’ulteriore razionalizzazione della spesa farmaceutica regionale e avviciniamo la remunerazione del servizio ai valori economici negoziati da altre Regioni con caratteristiche epidemiologiche e logistiche più simili alla Lombardia, come Piemonte (dove il compenso fisso ammonta a 5,25 euro a confezione, ndr) e Veneto (6,35 euro, ndr)».
In cambio dei nuovi compensi, le farmacie lombarde ottengono dalla Regione impegni di particolare rilievo. Innanzitutto, viene confermata per un altro quinquennio (il periodo di validità del nuovo accordo, non più triennale come il precedente) l’esclusione dal Pht di tutti i farmaci equivalenti a brevetto scaduto e dei medicinali con prezzo al pubblico sotto i 50 euro, che quindi continueranno a essere distribuiti in convenzionata senza il rischio che qualche Azienda sanitaria li infili nella propria diretta. Tra gli impegni di cui si fa carico la Regione, poi, spiccano quello di portare in farmacia il primo ciclo di terapia, che oggi viene erogato dagli ospedali alla dimissione del paziente, e preservare fino al prossimo luglio l’attuale lista dei farmaci in dpc. Inoltre, nell’accordo viene ribadito una volta di più che le farmacie manterranno la dispensazione del farmaco anche verso i pazienti coinvolti dal Piano regionale sulle cronicità.
Infine, per quanto concerne i servizi, l’intesa vincola i firmatari a valutare entro i prossimi 3 mesi «uno schema di intesa, valido su tutto il territorio regionale, per la partecipazione remunerata delle farmacie allo screening dei tumori del colon retto», «una proposta di accordo per la consegna remunerata dei vaccini a medici e pediatri» e infine «la tariffazione dei servizi erogabili nell’ambito della farmacia dei servizi». Inoltre, la giunta lombarda si impegna ad affidare alle farmacie la distribuzione di alimenti speciali ai pazienti nefropatici, la distribuzione a nuove condizioni dei presidi per diabetici acquistati con gara centralizzata, la partecipazione a campagne di prevenzione ed educazione sanitaria e infine l’erogazione di prestazioni di telemedicina. «Questo accordo integra ancora più profondamente le farmacie al servizio sanitario regionale» è il commento di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «siamo estremamente soddisfatti perché a fronte di un risparmio che per la Regione rappresentava l’obiettivo non trattabile di questo rinnovo, portiamo a casa impegni importanti sui servizi remunerati che consentiranno alle farmacie di recitare un ruolo di primo piano nella territorializzazione delle cronicità».