Oltre ai servizi che già offrono tutte le farmacie lombarde, come la scelta e revoca del medico di famiglia, i tamponi antigenici e la vaccinazione per covid e influenza, a Mantova i farmacisti del territorio assicurano anche il controllo della coagulazione per i pazienti Tao, con invio dei dati al servizio ospedaliero. È un esempio di ciò che possono fare le farmacie «come elemento di prossimità del sistema sanitario regionale, un luogo dove fare screening, telemedicina e prevenzione, con invio dei risultati all’ospedale». Lo ha detto Marco Cavarocchi, presidente dell’associazione provinciale dei titolari, nella tappa mantovana del Roadshow organizzato da Federfarma Lombardia per presentare sul territorio i punti essenziali della riforma sanitaria lombarda.
All’incontro hanno partecipato l’assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti, che ha passato in rassegna gli avanzamenti della riforma sanitaria regionale a partire dalla progressiva apertura delle 216 Case di comunità previste dal Pnrr; il presidente commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, che ha ricordato la concertazione con le parti sociali (farmacie comprese) da cui è passata la stesura della riforma, e la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, che si è soffermata sul ruolo delle farmacie nell’ambito della riforma in virtù della la capillarità di una rete che arriva anche nei comuni più piccoli.
Rappresenta una declinazione di tale capillarità l’importante progetto che, ha anticipato nel suo intervento Cavarocchi, Federfarma Mantova sta mettendo a punto con l’Asst cittadina, con cui c’è una «visione condivisa» dei servizi in farmacia, da erogare non solo in regime privatistico ma anche sotto l’egida del Servizio sanitario nazionale.