Dalla ricetta dematerializzata al datamatrix passando per la telemedicina, «la digitalizzazione è ormai parte integrante del lavoro in farmacia» e le sue applicazioni, a cominciare dalla telemedicina, «consentono di avvicinare il Servizio sanitario nazionale al territorio e fornire ai cittadini servizi dagli alti standard qualitativi». Lo ha detto Dario Castelli, vicepresidente rurale di Federfarma Milano, Lodi e Monza e segretario del Comitato rurale di Federfarma Lombardia, intervenendo ieri alla Digital Health Conference 2024, la tre giorni di convegni e tavole rotonde sull’e-health inaugurata ieri nel capoluogo lombardo.
Dedicata al tema “Il dato al centro della gestione della salute”, l’edizione 2024 ha chiamato a raccolta istituzioni, filiera farmaceutica e imprese per discutere di intelligenza artificiale, nuovi modelli di cura, governance e patient journey. Nella mattinata di ieri, in particolare, i lavori si sono concentrati sulle opportunità della sanità digitale per il Sistema Italia, i gap da colmare nelle “digital skills” sanitarie e le leve su cui agire per la trasformazione digitale. Momento clou, le due tavole rotonde alle quali oltre a Castelli hanno partecipato – tra gli altri – Marica Nobile, direttore di Assobiotec, Matteo Andrini, senior account executive healthcare di Google Cloud, Stefano Collatina, presidente di Egualia, e Lorenzo Terranova, direttore Area associazioni di settore e Nuovi Mercati di Confindustria Dispositivi Medici.
Nel suo intervento, Castelli ha ricordato il consistente impegno che le farmacie lombarde stanno profondendo nello sviluppo di servizi digitali e tecnologici come la telecardiologia, così come le trasformazioni già completate o in progresso avanzato quali la dematerializzazione delle ricette e della dcr. «I farmacisti lombardi hanno sempre accettato con spirito costruttivo queste evoluzioni» ha sottolineato «nella consapevolezza che l’obiettivo è quello di semplificare accessibilità dei servizi sanitari e percorsi delle cure a beneficio dei pazienti».