Tempo di bilanci per la legge regionale 23/2015, la riforma sanitaria lombarda, in scadenza a fine anno: la Regione si accinge ad avviare una valutazione con il ministero della Salute, intanto sta per partire un giro di consultazioni con le forze politiche e gli stakeholder del mondo sanitario. Lo ha detto l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, a margine della conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo numero unico 116.117 per le cure mediche non urgenti. «Stiamo ragionando sugli eventuali cambiamenti da apportare alla legge» ha spiegato «il nostro obiettivo è migliorare una riforma che rispondeva a un bisogno, passare dalla cura sulla singola patologia al prendersi cura del paziente e accompagnare il cittadino. Quel valore è assolutamente corretto».
Oggi, ha continuato Gallera, «abbiamo per fortuna risorse maggiori sul territorio, così come una disponibilità e attenzione da parte del governo molto diverse, speriamo che questo ci consenta di valorizzare meglio questa legge».
La Regione, quindi, «si prende da qui sino a fine anno per fare anche un lavoro di confronto e consultazione con i vari stakeholders». Se ne occuperà Luigi Cajazzo, vicesegretario generale della Regione, che ha cominciato un giro di consultazioni per «raccogliere informazioni, fare approfondimenti, confrontarsi dal punto di vista tecnico». Gli incontri, ha proseguito Gallera, saranno anche con le associazioni, i sindacati, gli stakeholders del mondo sanitario, «per far sì che sia qualcosa di partecipato e auspicabilmente condiviso».
Tra le prime a essere ascoltate Federfarma Lombardia, che ha presentato le proprie proposte: incrementare il coinvolgimento delle farmacie nella presa in carico del paziente cronico, allargare i servizi offerti, sfruttare la rete dei presidi per estendere la copertura vaccinale.