Più di 16 milioni di tamponi, 446.845 vaccinazioni covid (oltre 78mila delle quali quarte dosi), 14.717 operazioni di scelta e revoca del mmg in appena sette giorni, 100.287 prestazioni di telemedicina. Sono i numeri delle farmacie lombarde messi ieri sul tavolo dal vicepresidente di Federfarma Lombardia, Luigi Zocchi, al convegno sul ruolo dei presidi dalla croce verde nella sanità regionale promosso dal sindacato titolari in collaborazione con The European House – Ambrosetti e il contributo non condizionante di Amgen e Teva.
«Oltre che nella campagna vaccinale» ha spiegato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «cresce il coinvolgimento delle farmacie nella presa in carico delle cronicità, grazie anche alla digitalizzazione. Il farmacista sarà sempre più un alleato strategico del medico di famiglia e dello specialista nella gestione di questi pazienti fragili, con un’attenzione particolare al monitoraggio dell’aderenza terapeutica».
Ma tra le aspirazioni della farmacia dei servizi c’è anche quella di incrementare attività e prestazioni di telemedicina, per snellire le liste d’attesa e semplificare la quotidianità dei cittadini. «Sono già oltre 1.500 gli esercizi che erogano privatamente il servizio» ha ricordato Racca «nel prossimo futuro, auspichiamo di poterlp offrire anche in regime di convenzione con il Servizio sanitario regionale, per consentire alla popolazione un accesso ancora più ampio a questi servizi». I cittadini vedrebbero con estremo favore questo sviluppo: «Le nostre ricerche dicono che c’è ampia richiesta di prestazioni di telemedicina in farmacia» ha ricordato Paola Pellicciari, referente Salute dell’Associazione italiana consumatori «ma molti non sanno che il servizio c’è già perché manca la comunicazione».
L’esortazione che la presidente Racca ha rivolto alla politica regionale è stato prontamente raccolto dai rappresentanti delle istituzioni. «La legge di potenziamento della sanità lombarda» ha ricordato Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale «ha inteso rafforzare il ruolo delle farmacie come primo presidio di tutela della salute, grazie alla professionalità di chi ci opera quotidianamente e alla capillarità con cui sono diffuse sul territorio. E lo stiamo facendo» ha aggiunto Monti «nell’ottica della farmacia dei servizi, ovvero non solo come dispensario di presidi farmaceutici ma come punto d’acceso a prestazioni mediche a bassa e media intensità».
La pandemia, d’altronde, ha dimostrato che la farmacia è una risorsa imprescindibile di qualsiasi riorganizzazione dell’assistenza primaria. «Le farmacie oggi fanno molto più di quello che dovrebbero» ha ammesso Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats Bergamo «di fatto la farmacia dei servizi è già realtà». «L’immagine delle farmacie» ha aggiunto Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg «è uscita nettamente rafforzata dalla pandemia, rispetto alla medicina di famiglia si sono distinte per impegno e continuità della presenza».
In questo una menzione speciale va tributata alle farmacie dei piccoli comuni, come ha ricordato il presidente del Comitato rurale di Federfarma Lombardia, Giuseppe Fornasa: «Per le farmacie rurali i servizi sono una sfida aperta» ha ricordato «c’è il problema degli spazi ma anche quello della domanda: quanti holter al mese può erogare una farmacia che risiede in un comune di qualche centinaio di abitanti?».
«I farmacisti sono al centro della rete di prossimità come punto di primo accesso al servizio sanitario, erogatori di servizi di prevenzione e attori della presa in carico» ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Fofi «la Farmacia dei servizi si è arricchita di nuove importanti prestazioni, dalla somministrazione dei vaccini all’esecuzione di test di prima istanza, servizi che, introdotti in via sperimentale durante la pandemia, sono oggi diventati strutturali grazie a una pagina di buona politica, scritta a livello nazionale». E una nuova pagina è già pronta, dato che dal palco del convegno il presidente della Fofi ha lanciato la proposta di autorizzare i farmacisti alla prescrizione.
«Quelli che ci sono stati presentati sono numeri importanti per servizi di qualità» ha affermato in un messaggio Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia «le farmacie si confermano non solo primo fondamentale presidio sanitario sul territorio, ma si distinguono anche per la straordinaria “versatilità” e capacità di stare al passo con i tempi, rispondendo a sempre nuove esigenze sia dal punto di vista dell’innovazione e della tecnologia, sia nell’affrontare le emergenze. Contiamo molto su di loro per realizzare appieno il potenziamento della sanità territoriale che stiamo attuando con le Case e gli Ospedali di Comunità».