Avrebbero acquistato farmaci di fascia H con lo sconto di legge servendosi della copertura di un deposito farmaceutico e di un inesistente accreditamento dell’Aiop, l’associazione che rappresenta l’ospedalità privata. E li avrebbero rivenduti a sovrapprezzo in Paesi asiatici, attraverso filiere illegali e intermediari non autorizzati. E’ il presunto traffico – secondo quanto riportato da gran parte della stampa nazionale – scoperto dai carabinieri dei Nas dopo più di un anno di indagini, culminate ieri a Milano nell’arresto di 13 persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Erario, truffa ad aziende farmaceutiche, autoriciclaggio, ricettazione di farmaci, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tra i fermati, riferisce il Corriere della Sera, il direttore (da marzo) ed ex titolare di una farmacia del centro città, già finito sui giornali un paio di anni orsono per un’inchiesta della Direzione investigativa antimafia di Milano sulla provenienza dei soldi con cui era stata acquistata, nel 2006.
Il farmacista, secondo i Nas, sarebbe stato a capo della banda e per i suoi traffici avrebbe fatto perno sul deposito farmaceutico di sua proprietà. In sostanza il gruppo acquistava dalle aziende farmaceutiche ingenti quantitativi di farmaci ad alto costo, per uso ospedaliero, in particolare medicinali oncologici e antivirali; in apparenza dovevano essere destinati a strutture ospedaliere private italiane, in realtà finivano in Cina, Iraq e Iran attraverso intermediari illegali. «Rivolgiamo un sentito ringraziamento ai Nas per il loro lavoro investigativo» è il commento della presidente di Federfarma Milano, Annarosa Racca «l’indagine conferma che in questo Paese il settore distributivo del farmaco è il più controllato e monitorato. Non a caso, questo episodio segue di poco l’inchiesta che di recente, in Campania, ha portato alla luce un traffico di farmaci diretto verso i Paesi dell’est, nel quale risulterebbe coinvolta una farmacia di Castel Volturno. E rammento anche l’indagine di un anno fa, sempre in Campania, a carico di un informatore scientifico che aveva messo in piedi un mercato parallelo di farmaci con la connivenza di alcuni farmacisti».