Accessibilità, innovazione, libertà di scelta, continuità delle cure. Saranno gli assi portanti della sanità lombarda nel 2021 secondo la delibera approvata dalla Giunta regionale e presentata subito dopo alla stampa dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore al Welfare Letizia Moratti.
Tra i passaggi chiave il rafforzamento della medicina territoriale e della prevenzione, la focalizzazione del livello ospedaliero sull’acuzie, lo sviluppo di telemedicina e teleconsulto. «Quando mi sono insediata alla guida del Welfare di Regione Lombardia» ha detto Moratti «avevo sottolineato l’importanza di un cambio di paradigma, da attuare attraverso un diverso approccio alla medicina territoriale».
Il piano, in sintesi, consolida linee di intervento già avviate come l’attività di screening (dove da tempo le farmacie del territorio sono coinvolte in modo progressivo), il potenziamento delle terapie intensive e semi intensive e lo sviluppo delle reti cliniche. Per quanto riguarda la prevenzione, in particolare, viene data massima rilevanza agli screening per la diagnosi precoce, ai piani vaccinali e al perseguimento di stili di vita corretti in relazione alle principali patologie correlate, come diabete e cardiovascolari. E per quanto riguarda la pandemia da Sars-Cov2, l’obiettivo è migliorare sorveglianza e controllo con testing e tracciamento dei contatti.
Per quanto concerne il territorio, particolare attenzione è dedicata alle cure intermedie, con il completamento della rete delle degenze di comunità e il potenziamento dei posti per soggetti con elevato carico assistenziale nelle residenze sanitarie. A proposito di cure primarie, l’intenzione è di sviluppare telemonitoraggio e telemedicina attraverso l’avvio di progetti-pilota che coinvolgeranno sia le cooperative dei medici di medicina generale sia le strutture ospedaliere e poliambulatoriali.
A proposito di presa in carico del paziente cronico, inoltre, le Linee di indirizzo prevedono l’istituzione di strutture «riconoscibili» nelle quali l’integrazione e il dialogo tra medici di medicina generale e specialisti. «Sarà potenziata e sviluppata ulteriormente l’integrazione delle attività sociosanitarie con quelle sociali», con il consolidamento delle misure già adottate e l’avvio di ulteriori progettualità.
Per quanto concerne la farmaceutica, infine, le linee guida puntano su innovazione e misurazione dell’efficacia delle cure farmacologiche e sul proseguimento del percorso per la farmacia dei servizi, a proposito della quale «è prevista l’attivazione della consegna a domicilio dei farmaci “File F”, ovvero la loro somministrazione diretta a pazienti non ricoverati».