Sono già un paio di migliaia le confezioni di ex Osp-2 che le farmacie lombarde hanno distribuito per conto a partire dal primo luglio, data in cui è entrato in vigore l’aggiornamento sull’accordo per la dpc tra Regione e Federfarma. Si tratta di 16 referenze (per una decina di principi attivi), che le farmacie del territorio distribuiscono su ricetta cartacea del medico specialista ospedaliero intestata ai soli assistiti lombardi, residenti o domiciliati. L’elenco, peraltro, rappresenta soltanto una prima tranche, perché un secondo gruppo di ex Osp-2, per un’altra decina di referenze, si aggiungerà a breve non appena Arca, la piattaforma regionale che gestisce le gare centralizzate, avrà completato le procedure di acquisto. La remunerazione alle farmacie è quella prevista dall’intesa regionale, ossia 6 euro a pezzo al netto dell’iva e al lordo del compenso al grossista (1,48 euro).
Sempre dal primo luglio, è stato anche esteso l’elenco dei medicinali del Pht che le farmacie distribuiscono in dpc. Si tratta di 14 referenze, per le quali la Regione ha concesso alle farmacie lo smaltimento delle scorte di magazzino acquistate in doppio canale. Anche in questo caso le condizioni economiche sono quelle dell’accordo regionale, prorogato di recente fino al prossimo settembre: a seconda del prezzo, da 7,80 a 15,50 euro a confezione (al netto dell’iva e comprensivo della quota al distributore, 1,60 euro); nel caso delle rurali sussidiate e delle farmacie con fatturato Ssn sotto i 387.342 euro, le fasce oscillano da 9,80 a 17,50 euro. «L’allargamento dei farmaci in dpc e l’ingresso degli ex Osp-2» commenta la presidente di Federfarma regionale, Annarosa Racca «è anche il risultato dei nostri interventi nei confronti della Regione perché l’intesa fosse applicata in tutte le sue parti. Si tratta di un accordo che continua a rivelarsi tra i più vantaggiosi per i cittadini, che possono trovare nella farmacia sotto casa la gran parte dei farmaci necessari alle loro terapie. Ma ne traggono beneficio anche le farmacie, che tornano così a dispensare i farmaci innovativi. Continueremo a impegnarci su questa strada, l’innovazione deve ritrovare un poto stabile in farmacia».