Il 31 ottobre la giunta regionale della Lombardia ha ratificato il rinnovo fino al 31 ottobre 2026 dell’accordo l’accordo con Federfarma per la somministrazione dei vaccini antinfluenzali nelle farmacie, la consegna in dosi ai medici di famiglia e la somministrazione di test diagnostici che richiedono prelievi biologici.
Per aderire al protocollo, le farmacie devono disporre di personale sanitario adeguatamente formato, che abbia completato i corsi specifici organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità e/o dalla Fofi. Le farmacie già aderenti non devono rinnovare la procedura, quelle invece che intendono aderire ex novo devono sottoporre una manifestazione d’interesse e seguire i protocolli operativi indicati da Regione Lombardia. Le farmacie partecipanti sono tenute ad adottare i software regionali per la gestione della tracciabilità vaccinale e l’inserimento dei dati necessari per monitorare la copertura della campagna.
L’accordo prevede che le farmacie possano somministrare i vaccini in regime di Ssr (Servizio Sanitario Regionale) senza oneri per le fasce della popolazione individuate dalla Regione, come anziani e soggetti a rischio, e in regime extra-Ssr, con costi a carico del cittadino, per gli adulti sopra i 18 anni che ne facciano richiesta. La piattaforma regionale permette al farmacista di verificare lo storico delle vaccinazioni del paziente, garantendo così una maggiore sicurezza nell’inoculazione.
Il farmacista, dopo aver verificato l’identità del cittadino tramite tessera sanitaria e raccolto il consenso informato, registra la vaccinazione sulla Piattaforma Regionale, dove conserva anche i dati e i documenti cartacei per cinque anni, in modo che siano disponibili per eventuali accertamenti. Al fine di assicurare una pronta risposta in caso di emergenze, il protocollo prevede che ogni farmacia individui un centro vaccinale ASST, un MMG o un PLS come riferimento per la gestione di situazioni complesse.
Per quanto riguarda la distribuzione dei vaccini ai mmg, la Regione Lombardia ha predisposto un sistema di consegna che ricalca quello dei farmaci distribuiti per conto. Le farmacie sono quindi autorizzate a ritirare e conservare dosi di vaccino antinfluenzale e anti-covid destinate ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta autorizzati, che potranno ritirarle presso la farmacia più vicina o anche in farmacie situate fuori dalla loro ATS di competenza.
Oltre ai vaccini, l’accordo regionale include la somministrazione di test diagnostici con prelievo biologico, destinati ai cittadini che necessitano di un controllo rapido e sicuro. I test, che richiedono prelievi nasali, salivari o orofaringei, vengono effettuati in un’area riservata della farmacia, dove è garantita la riservatezza dell’utente e il rispetto dei protocolli igienico-sanitari. Anche i risultati dei test devono essere registrati sui sistemi Ict della Regione, per permettere la tracciabilità e il monitoraggio dell’andamento epidemiologico.
Per ogni dose di vaccino somministrata in regime SSR, il farmacista riceve un compenso pari a 9,16 euro per i vaccini anti-covid e 6,16 euro per i vaccini antinfluenzali e antipneumococcici. Questi importi coprono tutte le attività connesse alla vaccinazione, compresi i costi per i dispositivi di protezione individuale, i materiali di consumo, la gestione amministrativa e l’eventuale smaltimento dei rifiuti, per cui è previsto un contributo aggiuntivo di 0,10 euro a dose. La remunerazione è calcolata per l’intero percorso vaccinale, assicurando alle farmacie un adeguato compenso per il servizio svolto in nome del sistema sanitario regionale.
Per la consegna delle dosi vaccinali ai medici di famiglia, invece, il contributo previsto è di 0,36 euro (iva esclusa) per ogni dose di vaccino antinfluenzale e antipneumococcico consegnata e 0,71 euro per ogni dose di anti-covid. Questo compenso comprende le operazioni di stoccaggio, allestimento e consegna delle dosi, secondo i protocolli previsti dalla Regione.
«L’accordo con la Regione» commenta la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «conferma la solida collaborazione tra farmacie e servizio sanitario lombardo per un’assistenza territoriale più vicina ai cittadini, che mira a garantire servizi essenziali come le vaccinazioni e i test diagnostici in modo rapido, efficiente e sicuro. La Regione crede una volta di più nel ruolo chiave delle farmacie per una gestione integrata della salute».
Nella stessa delibera, la giunta lombarda ha anche approvato il progetto sperimentale per la somministrazione del vaccino antipneumococcico nelle farmacie dei territori di competenza delle Ats Brianza e Val Padana. Il piano, operativo dal 4 novembre 2024 e della durata di sei mesi, mira a facilitare l’accesso alla vaccinazione rendendo disponibili le dosi direttamente in farmacia e promuovendo così un modello di sanità di prossimità. Il progetto è mirato agli assistiti residenti o domiciliati con età compresa tra i 65 e i 72 anni, corrispondente a circa 54mila individui in Ats Brianza e 60mila in Ats Val Padana.
Il vaccino utilizzato nella sperimentazione è il Pcv20 (coniugato a 20 valenze), che offre una protezione ampia contro i sierotipi dello pneumococco, causa di infezioni gravi come polmoniti, meningiti e sepsi. La somministrazione del vaccino avviene per via intramuscolare, previa verifica dell’identità dell’assistito mediante tessera sanitaria e raccolta del consenso informato, obbligatorio prima di ogni inoculazione. Tutta la documentazione cartacea, incluso il consenso, va conservata in farmacia per cinque anni, a disposizione degli organi di controllo competenti.
Dopo l’inoculazione, il paziente è tenuto a rimanere in farmacia sotto osservazione per almeno 15 minuti, in un’area riservata, per consentire un monitoraggio immediato in caso di reazioni avverse. Se dovesse verificarsi una reazione allergica grave, come uno shock anafilattico, il farmacista è tenuto a intervenire prontamente e contattare il numero di emergenza per garantire il supporto sanitario necessario.
Alle farmacie partecipanti viene riconosciuto un compenso di 6,16 euro per ogni dose somministrata, importo comprensivo di tutte le operazioni e dei costi aggiuntivi per lo smaltimento dei rifiuti sanitari, la gestione amministrativa e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.