Può un’app per smartphone semplificare e agevolare la prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori nella popolazione adulta soggetta a rischio? È la domanda dalla quale parte lo studio che il cardiologico Monzino di Milano sta avviando in collaborazione con 200 farmacie lombarde. Ognuna sta ultimando il reclutamento di 25 pazienti, cinquemila in totale, che rispondano ai requisiti richiesti: dai 45 anni in su, nessun evento cardiovascolare pregresso, livello di rischio medio.
Assieme ai 15mila selezionati dai medici di famiglia, questi individui costituiranno due gruppi di studio: il primo verrà monitorato per otto anni con i tradizionali strumenti della prevenzione cardiologica, ossia esami e questionari periodici; il secondo invece, sarà tenuto in osservazione con un’app sviluppata allo scopo dal Monzino, che permette il monitoraggio a distanza della pressione e degli altri parametri clinici del caso e fornisce consigli e indicazioni sugli stili di vita.
«Oltre a reclutare i pazienti» spiega a FPress Manuela Bandi, direttore della Fondazione Muralti e referente del progetto per Federfarma Lombardia «le farmacie dovranno assicurare il monitoraggio dei pazienti da loro reclutati per il primo anno: un questionario più registrazione dei parametri essenziali – emoglobina glicata, peso, altezza e pressione – all’avvio e quindi a un anno di stanza. Da qui in avanti, per sette anni, i due gruppi verranno presi in carico dal Monzino, quello fornito di app e quello sottoposto a prevenzione tradizionale».
I farmacisti hanno già completato la formazione (assicurata dalla Fondazione Muralti) e stanno procedendo al reclutamento dei soggetti, in attesa che il Centro cardiologico milanese fornisca le credenziali per l’accesso alla piattaforma dove andranno registrati pazienti e parametri rilevati. «Abbiamo trovato le 200 farmacie in appena cinque giorni» prosegue Bandi «eravamo convinti ci avremmo messo di più. Credo sia il segno che ormai la professione crede profondamente nella farmacia dei servizi».
Per il loro impegno, le farmacie riceveranno un compenso di 40 euro a paziente. «È esattamente la stessa cifra pattuita con i medici di famiglia» osserva Bandi «un ulteriore segnale che verso le farmacie c’è oggi un’altra considerazione». «La sanità lombarda conferma una volta di più di avere ben presenti le potenzialità delle farmacie» è il commento finale di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «partecipiamo volentieri a questo progetto del Monzino perché gli obiettivi dello studio fanno perno su domiciliarità e cronicità, due dimensioni che oggi vedono protagonista la farmacia».