Arginare il panico e tranquillizzare, rassicurando sulla disponibilità dei vaccini e scoraggiando inutili corse agli ambulatori. E’ quanto la Regione chiede che facciano le farmacie di Brescia e Bergamo, così come gli altri operatori sanitari, dopo l’ondata di psicosi scatenata dai quattro casi di meningite (due dei quali mortali) registrati dall’inizio di dicembre nel Basso Sebino, a cavallo tra le due province. L’indicazione arriva dall’incontro organizzato ieri a Bergamo dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, presenti ministero della Salute e Agenas, i Nas, le due Ats di Bergamo e Brescia, le Federfarma delle due province e gli ordini dei medici. Attualmente, ha spiegato Gallera, sono state già sottoposte a profilassi più di 6mila persone e l’obiettivo è di arrivare a vaccinarne 40mila, ossia gli studenti e i residenti dei comuni del Basso Sebino dove si sono verificati i quattro casi.
La mobilitazione dei servizi sanitari, ha ricordato ancora Gallera, è stata pronta e da oggi salgono a 14 gli ambulatori aperti in via straordinaria per effettuare le vaccinazioni. Entro la fine della settimana, inoltre, i vaccini torneranno disponibili in tutte le farmacie una volta superato il collo di bottiglia delle festività. «Il servizio sanitario regionale» commenta Clara Mottinelli, presidente del comitato rurale lombardo e di Federfarma Brescia «ha dimostrato una capacità di reazione fuori dal comune e ha saputo mobilitare velocemente tutte le sue risorse. E’ il messaggio che le farmacie dovranno saper trasmettere ai loro pazienti: non serve intasare gli ambulatori e per avere il vaccino occorre la ricetta medica».
Tranquillizzare, peraltro, non sarà facile, perché nel corso delle festività le farmacie sono state prese letteralmente d’assalto. «Tra telefonate e visite al banco abbiamo dovuto fronteggiare una vera e propria valanga di richieste per il vaccino» ammette la presidente Mottinelli «l’ondata di panico è stata fortissima ma la Regione ha risposto prontamente con aperture straordinarie degli ambulatori anche nel corso delle festività». E poi a tranquillizzare provvedono anche i numeri: nel 2019, ha ricordato Gallera, in Lombardia si sono contati 35 casi di meningite, 34 nel 2018 e 43 nel 2016.