Il 40% dei pazienti affetti da fibrillazione atriale e scompenso cardiaco non rispetta le terapie. Il 20% ammette di aver dimenticato di prendere una compressa non più di una volta nell’ultimo mese, il 15% più di una volta e il 6% nemmeno ricorda quante. Non solo: tra i pazienti che soffrono di entrambe le patologie, il 12% non assume correttamente il farmaco anticoagulante, il 76% assume il bisoprololo sottodosato e il 48% fa lo stesso con il carvedilolo. Sono alcune delle evidenze che emergono dalla ricerca condotta tra ottobre e novembre dalle farmacie di Milano, Monda Brianza e Lodi su 3.131 assistiti, consultati mediante questionario per indagare su gestione quotidiana della terapia anticoagulante e sulle eventuali difficoltà.
I risultati della survey – condotta nella cornice della campagna Prendila a cuore, lanciata congiuntamente da Federfarma Milano e Fondazione Muralti (l’ente dell’associazione provinciale che gestisce la formazione degli iscritti) in partnership con Il Centro cardiologico Monzino e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo – sono stati presentati e commentati ieri in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Pirelli: «Quello condotto dalle farmacie è un grande lavoro» ha commentato Piergiuseppe Agostoni, responsabile area Cardiologia critica del Monzino e coordinatore dell’indagine «la ricerca infatti offre un punto di osservazione del tutto originale e differente da quello cui siamo abituati». E le evidenze che ne emergono fanno luce non soltanto sulla mancata aderenza alle terapie, ma anche sulla scorretta aderenza: tra i pazienti che formalmente risultano allineati alle terapie, infatti, si registra un 10% di casi nel quali i farmaci sono assunti in modo non ottimale. E anche in questo caso come nella mancata aderenza, tra le conseguenze c’è anche l’aumento da tre a sette volte di acutizzazioni ed eventi gravi».
Tanti, dunque, i messaggi ricavati dai dati della ricerca: «Medici e farmacisti devono accrescere la propria collaborazione» ha detto Elena Tremoli, direttore scientifico del Monzino «il farmaco purtroppo non sempre è usato correttamente ed è il farmacista colui che su questo fronte recita il ruolo più importante, perché è il primo a parlare al paziente». «La partnership tra medico e farmacista è indispensabile» ha aggiunto Marina Alimento, aiuto referente dell’Unità operativa Scompenso e cardiologia clinica del Monzino «il nostro comune interesse è il malato e il paziente è aderente soltanto se gli viene spiegato chiaramente cosa deve fare».
Per intervenire efficacemente, però, il farmacista ha bisogno di un’adeguata formazione ed è proprio questo l’obiettivo della Fondazione Muralti, che ha collocato la ricerca nel programma del “super-corso” Ecm (residenziale e Fad) da 50 crediti organizzato tra settembre e ottobre. «E’ un progetto che rientra nel percorso della farmacia dei servizi» ha ricordato Manuela Bandi, direttore della Fondazione «perché siamo convinti che la formazione sia un tassello imprescindibile del modello. Lo conferma l’indagine, dalla quale emerge che per il 30% dei pazienti è il farmacista la figura cui rivolgersi per chiarimenti su prescrizioni e terapie. Un farmacista, dunque, che deve essere sempre aggiornato e al passo».
«Le farmacie sono in prima linea per promuovere l’aderenza terapeutica» ha ricordato la presidente di Federfarma Milano-Monza Brianza-Lodi, Annarosa Racca «al fianco degli specialisti e dei medici di famiglia. Lo facciamo anche con una proposta continua di campagne di screening e informazione, ed è motivo di soddisfazione scoprire – grazie all’indagine – che oltre il 60% degli intervistati considera utile il supporto del farmacista nella prevenzione». Oltre alle campagne come lo screening del tumore al colon retto, Federfarma Milano è al lavoro da tempo su diversi progetti che mirano a semplificare gli adempimenti del paziente, come la stampa del promemoria in farmacia, che nel 2020 si estenderà all’intera regione, e a supportare il farmacista titolare nella gestione della sua impresa, come la piattaforma informatica per la certificazione dei processi aziendali.
Alla conferenza stampa è intervenuto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, che ha espresso soddisfazione per la collaborazione che da tempo lega Regione e farmacie del territorio: «La farmacia è una risorsa della sanità regionale» ha detto «consideriamo l’aderenza terapeutica decisiva perché al di là del danno alla salute individuale che arreca il mancato rispetto delle terapie, non possiamo più permetterci malati non aderenti. In tal senso, le farmacie rappresentano un mattone importante per la sostenibilità del sistema e siamo lieti di averle al nostro fianco».