Ha scatenato l’invidia dei pediatri milanesi l’accordo tra Federfarma e Asst Città metropolitana che da quest’anno assegna alle farmacie la distribuzione del vaccino antinfuenzale ai medici di famiglia. A rivelarlo la lettera inviata dal Simpef, una delle sigle che rappresentano i pediatri di famiglia, all’assessore al Welfare Giulio Gallera e al direttore dell’Ats Metropolitana (l’ex Asl di Milano), Marco Bosio: mentre i medici di famiglia possono ritirare in tutta tranquillità le dosi ordinate nella loro farmacia di riferimento, osserva il Simpef, i pediatri devono invece recarsi all’Asst (le aziende sociosanitarie territoriali in cui la riforma ha raggruppato gli ospedali) per ritirare le loro forniture, «con un calendario complicato che costringe a una caccia al tesoro», anche a causa di ritardi nella consegna o errori nelle dosi erogate. Disguidi, conclude il sindacato, che invitano a chiedere «perché questa disparità di trattamento» tra pediatri e medici di famiglia.
Immediata la replica della Regione: i mmg, spiega l’assessore Gallera in un articolo pubblicato ieri da Il Giorno, ritirano i vaccini in farmacia perché il fabbisogno di ciascun curante può essere stimato con sufficiente precisione; per i pediatri, invece, non vale lo stesso discorso perché la domanda proveniente dalla popolazione infantile non si presta allo stesso genere di stime. «Fa però piacere scoprire che i vantaggi e la comodità della distribuzione in farmacia dei vaccini è stata subito colta dai pediatri di famiglia» commenta dal canto suo la presidente di Federfarma Milano, Annarosa Racca «spero che un giorno anche questi professionisti possano appoggiarsi alle farmacie per le loro forniture, così come spero che la presa di posizione della Simpef convinca le Asst di Nord Milano e Lodi a firmare con le farmacie accordi analoghi a quello della Città metropolitana».