C’è anche il contributo delle farmacie del territorio nell’operazione dei carabinieri che ieri a Monza ha portato all’arresto di 12 persone, tra le quali un medico di famiglia, per un traffico di ricette false e spaccio di medicinali stupefacenti. All’origine dell’indagine, infatti, c’è la segnalazione della farmacia alla quale uno degli accusati si era rivolto per rifornirsi di ossicodone. Il farmacista, insospettito dal quantitativo prescritto su ricette del Ssn, aveva usato un pretesto per convincere il cliente a fermarsi e quindi si era rivolto al 112. Le indagini che ne sono scaturite hanno portato alla luce un traffico di ricette e stupefacenti gestito da una banda di undici cittadini egiziani e un medico milanese, il suo compito era quello di prescrivere farmaci stupefacenti a carico del Ssn intestandoli a pazienti ignari.
Ad attirare l’attenzione degli inquirenti sul generalista sono stati i dati della Regione Lombardia: su un totale di quasi settemila ricette di ossicodone spedite nel periodo considerato, circa il 30% risultava intestato a individui di origine egiziana, e di queste 940 recavano la firma dello stesso medico. I farmaci ottenuti illecitamente venivano poi smerciati nel mercato parallelo degli stupefacenti. Il danno al Ssn si aggirerebbe sui 2,5 milioni di euro.