La Lombardia torna alla carica sul Governo per rivedere i criteri con cui i vaccini vengono distribuiti tra le Regioni. Lo ha detto l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, in un intervento davanti al Consiglio regionale. «Abbiamo dei punti da chiarire con il Governo sulla campagna vaccinale» ha spiegato «in questa prima fase, si distribuivano i vaccini in base ai target, poi si è passati a una ripartizione per popolazione. Ma questo criterio non ci soddisfa e non soddisfa la maggior parte delle regioni».
Secondo Moratti, con l’attuale criterio si finisce per lasciare scoperte le categorie che invece dovrebbero avere la priorità: «Una regione con un numero maggiore di ultra80enni o di persone con particolare fragilità potrebbe trovarsi in una condizione diversa rispetto ad altre». Da qui la proposta di ristabilire come criterio quello dei target, «dunque definire di volta in volta il fabbisogno in base al segmento di popolazione da curare».
Al Consiglio regionale, poi, Moratti ha annunciato che nella fase 2 della campagna vaccinale lombarda saranno coinvolti ospedali, medici di base, farmacie del territorio e strutture sanitarie di grandi dimensioni, dove verranno convogliati gli assistiti con problemi di mobilità. «Confermiamo la presenza delle farmacie con supervisione del medico» ha detto in particolare la vicepresidente della Lombardia.