La farmacia dei servizi è uno dei punti fermi del nuovo corso della Sanità lombarda, grazie a una Regione che continua a credere fortemente nella capillarità e nell’accessibilità della rete rappresentata dalle farmacie del territorio. È il messaggio che arriva dalla terza tappa del Roadshow “La Lombardia che vorrei”, il ciclo di incontri pubblici ideato da Federfarma Lombardia e organizzato da Inrete che giovedì 1 febbraio ha fatto tappa a Varese per il suo terzo appuntamento dopo Brescia e Pavia.
A fare gli onori di casa Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, e Luigi Zocchi, presidente di Federfarma Varese, che hanno parlato del confronto in corso con la Regione per arrivare a una convenzione sulla telemedicina in farmacia: «Si potrà andare in farmacia per fare un elettrocardiogramma anche in regime convenzionato» ha spiegato la presidente Racca «questo permetterà di ridurre le attese e offrire un servizio di vera prossimità».
«Una farmacia dei servizi efficiente, che contribuisce ad abbattere i tempi di attesa anche grazie a una dotazione di telemedicine di grande qualità» ha aggiunto Zocchi «rappresenta soltanto un’opportunità per i cittadini». Il presidente di Federfarma Varese, poi, ha ricordato un’altra importante novità del Servizio sanitario lombardo, la legge regionale per lo psicologo di base: «Un servizio» ha precisato «che a Varese è presente già da 16 anni».
Del ruolo delle farmacie, che hanno aggiunto valore alla risposta efficiente che il sistema sanitario lombardo ha saputo dare alla sfida portata dalla pandemia, ha parlato anche Emanuele Monti, presidente commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia del consiglio regionale: «Cambiano le sfide, evolvono le tecnologie, si diversificano i bisogni» ha detto «ma la funzione delle farmacie è in continuità. Un ruolo centrale ed essenziale di presidio sul territorio, che può fare davvero la differenza sull’intero sistema sanitario».
D’accordo Mario Mantovani, già vicepresidente della Regione, secondo il quale «le farmacie non sono solo un presidio di salute, ma anche un presidio di sicurezza», e l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, che ha tributato un riconoscimento all’efficienza del modello sanitario lombardo e ha ricordato l’urgenza di politiche dirette a mantenere in Europa la produzione dei farmaci.
Infine per Salvatore Gioia, direttore generale dell’Ats Insubria, e Giuseppe Micale, direttore generale dell’Asst Sette Laghi, una sanità di prossimità non può che essere una sanità digitale: la digitalizzazione, ha ricordato il primo, consente alle strutture di offrire servizi di prossimità ai cittadini, e dà slancio – ha aggiunto Micale – a un settore ad alta complessità come quello sanitario.