Attenzione ai miraggi della statistica: è l’avvertimento che arriva dal prefetto di Milano, Renato Saccone, dopo gli articoli apparsi nei giorni scorsi su alcuni quotidiani lombardi riguardo alla recrudescenza delle rapine in farmacia registrata nell’ultimo anno. I dati riferiti dai giornali sono quelli diffusi – come negli anni passati – da Federfarma Milano, l’errore è nella lettura: negli undici mesi che vanno da gennaio a novembre 2021, dice l’associazione titolari del capoluogo, le farmacie della provincia di Milano hanno patito 39 rapine, 28 soltanto nella metropoli. E il numero sale a 92 se si aggiungono anche lodigiano e Brianza.
Nel riportare i numeri, diversi quotidiani hanno messo in ampio rilievo l’incremento delle rapine tra 2020 e 2021: a Milano il totale è quasi triplicato nel giro di un anno, nella provincia è quasi raddoppiato. Se ne deve dedurre che la criminalità è tornata a prendere di mira le farmacie? A distanza di un giorno dai primi articoli arriva la smentita del prefetto: la pandemia ha reso il 2020 un anno inconfrontabile nella maggior parte delle statistiche; in una frase, ha detto Saccone, «non si borseggia quando la strada è deserta».
Per il prefetto, quindi, i dati del 2021 possono essere messi legittimamente a confronto soltanto con il 2019, e il quadro che emerge è nettamente positivo. Perché in quell’anno, le rapine ai danni delle farmacie lombarde sono state 106. «Sempre troppe ma sempre meno» ha commentato Saccone.
Al buon risultato, ha proseguito il prefetto, «ha contribuito l’elevato livello della risposta investigativa» ha detto ancora il prefetto «con il 77% delle rapine già attribuite a un autore individuato, arrestato o deferito all’Autorità Giudiziaria». Aiuta in tal senso la collaborazione con Federfarma Milano, che peraltro – ha rimarcato Saccone – fa bene «a richiamare l’attenzione sulla sicurezza delle farmacie, in un periodo in cui la categoria sta dando un contributo importante per il contrasto alla pandemia. Avremo modo di operare insieme per una prevenzione sempre più efficace, attenzione però ad una distorta e non voluta lettura dei dati diffusi».