La lettera con cui, una settimana fa, i presidenti delle associazioni titolari di Bergamo e Lecco esprimevano insoddisfazione per l’operato della presidenza di Federfarma Lombardia e chiedevano all’assemblea regionale l’avvio di un confronto politico s’infrange sul muro compatto degli altri otto sindacati provinciali lombardi. Che in una “controlettera” trasmessa ieri alle due associazioni respingono punto su punto gli addebiti mossi alla leadership regionale. E invitano Bergamo e Lecco «a un comportamento più corretto nei confronti delle altre Federfarma e di tutti i colleghi lombardi».
Prima obiezione sollevata dagli otto sindacati (Milano, Varese, Como, Pavia, Brescia, Sondrio, Mantova e Cremona) è il fatto che la lettera di critiche firmata dai direttivi delle due provincie “dissidenti” sia stata presentata all’assemblea del 2 maggio scorso quando già era in viaggio per le redazioni di alcuni giornali di categoria: sarebbe stato più opportuno, osservano i presidenti delle otto province, che prima di divulgare il testo si fosse atteso il dibattito assembleare; così, invece, viene arrecato un evidente «spregio sia agli Organi dove le due associazioni siedono assieme alle altre, sia al confronto “sereno e sincero”» invocato da Bergamo e Lecco.
Le otto province di Federfarma Lombardia, poi, smontano una alla volta le accuse che la lettera rivolge alla presidenza regionale. L’accordo sulla dpc rinnovato nell’ottobre scorso impone alle farmacie compensi in calo rispetto alle intese precedenti? Bergamo e Lecco forse dimenticano che le nuove condizioni sono l’effetto di remunerazioni in calo nella dpc di tutte le altre regioni, rispetto alle quali la Lombardia rimane ancora ben superiore. La revisione al ribasso del prezzo di rimborso su strisce e glucometri per diabetici? Come riferito in varie circolari, «Federfarma Lombardia ha contattato i principali produttori di striscette, i quali si sono impegnati ad assicurare, in caso di acquisti diretti, una marginalità aggiuntiva rispetto ai prezzi di rimborso». Quanto ai glucometri, proseguono le otto associazioni provinciali, è stato ottenuto per il primo anno di validità dell’accordo un valore di rimborso di 4 euro, che Bergamo e Lecco non citano nella loro lettera.
E ancora: per le due province dissidenti, gli impegni sottoscritti dalla Regione in quello stesso accordo per dare nuovi servizi alle farmacie sarebbero vaghi e promettono negoziazioni che avrebbero dovuto essere già avviate? Errato, rispondono le altre otto Federfarma, perché i tavoli su screening del colon retto e distribuzione dei vaccini ai mmg e stampa del promemoria sono già aperti e a breve se ne apriranno altri su condivisione dei dati della diretta, tariffazione dei servizi, transizione dalla distribuzione per conto alla distribuzione per cessione di contratto, recupero a beneficio delle piccole farmacie dei risparmi ricavati dalla Regione grazie alle nuove regole per il computo del fatturato di riferimento (un provvedimento, ricordano gli otto presidenti, da addebitare alla politica perseguita da Federfarma nazionale, cui Bergamo e Lecco assicurano il loro appoggio).
Del tutto infondati, infine, gli allarmi delle due province sugli effetti della nuova convenzione firmata da Regione Lombardia e dai medici di famiglia, con i quali Federfarma tiene sempre aperto il confronto. Dopo aver passato in rassegna i provvedimenti dell’amministrazione lombarda che riconoscono alle farmacie del territorio un ruolo di primo piano nel programma regionale per le cronicità, le otto province ricordano le dichiarazioni rese alla stampa dal segretario regionale della Fimmg, Gabriella Levato, sulla complementarità che dovranno caratterizzare i servizi delle farmacie e quelli dei mmg.
«Dimostrate nei fatti di voler collaborare» è l’invito finale rivolto a Bergamo e Lecco «evitando inutili polemiche, inutili comunicati e voti contrari strumentali nelle assemblee regionali, che non fanno altro che arrecare danni alle farmacie e agli altri consiglieri».