Rafforzare l’assistenza territoriale per contrastare gli accessi inappropriati a Pronto Soccorso e strutture ospedaliere. E’ una delle priorità che guideranno la riscrittura della Legge per la sanità lombarda secondo il presidente della Regione Attilio Fontana, che ieri ha presentato alla stampa il testo approvato dalla giunta. La riforma prevede l’istituzione sul territorio di 100 distretti, 216 Case di comunità (da aprire a scaglioni tra il 2022 e il 2024) e 64 ospedali di comunità (le strutture di degenza intermedia gestite da infermieri e medici di famiglia), che diventeranno «i punti di riferimento per la presa in carico dei lombardi e per l’attuazione della medicina di prossimità». In aggiunta, è previsto anche «il consolidamento e l’ulteriore sviluppo» della farmacia dei servizi, attraverso le campagne di vaccinazione e le attività sanitarie previste dalla normativa nazionale, con il «raccordo» e il coinvolgimento delle altre professioni.
La pandemia – ha proseguito il presidente della Regione – «ci ha lasciato delle ferite che sicuramente mai potranno rimarginarsi, ma anche la forza di ripartire più forti di prima. E oggi con questo provvedimento inizia una nuova fase. Abbiamo imparato quanto sia importante mettere a sistema l’innovazione tecnologica all’interno dei percorsi di presa in carico. Per questo le Case di Comunità, che potranno essere gestite dai medici di medicina generale anche riuniti in cooperativa, saranno dotate di attrezzature all’avanguardia e di telemedicina che favoriranno le cure domiciliari».
Per mettere in pista la riscrittura della Legge sanitaria – ha concluso Fontana – «sono state ascoltate tutte le parti interessate. Ringrazio per questo il grande lavoro la vicepresidente Letizia Moratti, la direzione generale Welfare, il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Emanuele Monti e i suoi componenti per gli incontri con le associazioni dei pazienti, i sindacati e tutti gli stakeholder pubblici e privati».
Tra le organizzazioni consultate c’era anche Federfarma Lombardia, che sulla riforma del modello lombardo aveva organizzato un convegno con politici e rappresentanti delle professioni il 9 giugno scorso e ha poi istituito una commissione con il compito di stilare un elenco di proposte da portare in Consiglio regionale. «Alla Commissione sanità» spiega a FPress la presidente del sindacato titolari lombardo, Annarosa Racca «abbiamo chiesto di potenziare la distribuzione del farmaco attraverso le farmacie del territorio, lo sviluppo della farmacia dei servizi e il rafforzamento dei programmi di prevenzione attuati attraverso i nostri presidi».