Circa 28mila volontari over 45 (il 56% dei quali donna) e più di un milione di messaggi personalizzati, per migliorare la conoscenza dei fattori che incidono sul rischio cardiovascolare. Sono i due traguardi tagliati dallo studio “Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana (Cv-Prevital)”, promosso dal ministero della Salute con un finanziamento di 10 milioni di euro e coordinato dal Centro cardiologico Monzino e dall’Istituto auxologico italiano.
L’obiettivo principale del progetto, che coinvolge 14 Irccs, 22 Centri sanitari polifunzionali di medicina generale e oltre 70 farmacie di Federfarma Lombardia (che hanno contribuito con il reclutamento di oltre cinquemila volontari) è quello di valutare se un intervento di “salute digitale”, basato sull’utilizzo di un’app integrata a una piattaforma informatica, possa migliorare l’educazione sanitaria e promuovere uno stile di vita sano nella popolazione.
L’app, che condivide il nome del progetto, Cv-Prevital, è stata progettata sotto la guida degli esperti della Rete Cardiologica e invia a cadenza regolare messaggi educazionali e motivazionali che aiuitano a prevenire il rischio cardiovascolare con un’alimentazione equilibrata, un’adeguata attività fisica, il controllo dello stress e l’allontanamento da abitudini dannose come il fumo o l’alcol.
Lo studio è tuttora in corso e dunque i dati sull’efficacia dell’app verranno analizzati soltanto nei prossimi mesi. Il dataset prodotto, in ogni caso, che contiene oltre mille variabili demografiche, biochimiche, cliniche e sugli stili di vita e rappresenta la più ampia raccolta di dati correlati alla prevenzione cardiovascolare a livello nazionale. Lo studio di tali dati consentirà di ottenere una panoramica accurata della situazione epidemiologica della popolazione italiana in tale ambito, basata non solo sui fattori di rischio noti, ma anche su una serie di fattori emergenti che spaziano dagli aspetti socio-economici a quelli psico-comportamentali.