Alle farmacie e ai farmacisti lombardi va dato il merito di aver saputo riempire di nuovi contenuti la loro presenza sul territorio e la loro professione, anche sulla spinta dell’emergenza pandemica. Per tale motivo, le une e gli altri sono oggi pronti a lavorare in equipe con le altre figure delle cure primarie per offrire ai pazienti un’assistenza di prossimità in linea con i loro bisogni di salute. È uno dei messaggi lanciati ieri a Monza nella settima tappa del Roadshow organizzato da Federfarma Lombardia per spiegare ai cittadini i passaggi salinti della riforma sanitaria lombarda.
Ospite d’onore, come nei precedenti incontri del tour, l’assessore al Welfare Letizia Moratti, che ha snocciolato numeri e obiettivi della riforma: entro il 2024 verranno aperte 216 Case di comunità, 71 Ospedali di comunità e 101 Centrali operative territoriali. Il piano prevede tempi e risorse certi, ha ricordato Moratti, e a oggi sono già state realizzate 24 case di comunità, più 73 che saranno pronte a fine anno.
Più in generale, ha continuato l’assessore, il principio ispiratore della riforma è “l’One health”. «La pandemia ci ha insegnato che la sanità non deve lavorare per settori» ha spiegato Moratti «ma aprirsi al territorio. È fondamentale curare non solo la malattia ma anche la persona. È allora necessario un lavoro di squadra che coinvolga non solo i medici ma anche farmacisti, infermieri, psicologi e assistenti sociali, in modo da offrire un servizio completo, puntuale, personalizzato».
A fare gli onori di casa il presidente della Fofi e dell’Ordine dei farmacisti di Monza, Andrea Mandelli, e a la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca. Mandelli ha ricordato come il lavoro del farmacista oggi non sia più quello di un semplice dispensatore di farmaci ma di un professionista che ha allargato i suoi orizzonti e ha saputo dimostrare una vocazione al servizio. «Per questo» ha detto «è pronto a lavorare in squadra con gli altri professionisti del territorio, in una rete che deve anche saper sopperire ad alcune criticità come la carenza di medici di medicina generale».
Racca, dal canto, ha ricordato l’enorme impegno che le tremila farmacie lombarde stanno profondendo per farsi carico di nuovi servizi, dalle vaccinazioni alla scelta e revoca del medico di fiducia. Il presidente della commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio regionale, Emanuele Monti, ha invece ripercorso le tappe della riforma sanitaria, che hanno visto il coinvolgimento di tutte le parti sociali per raccogliere proposte e valutazioni. Il direttore generale dell’Asst Monza, Silvano Casazza, ha infine ricordato l’efficienza del sistema lombardo.