Contrastare la carenza di personale con interventi concreti che rendano più attraente il lavoro in farmacia. È l’obiettivo che ha spinto Federfarma Milano-Monza-Lodi a dare rapida attuazione alle disposizioni del Contratto nazionale che pongono a carico dei farmacisti titolari l’assistenza sanitaria integrativa dei dipendenti a tempo indeterminato. Senza attendere il sindacato nazionale, che ancora deve presentare la sua proposta (lo farà all’assemblea nazionale in programma dopodomani).
Il programma assicurativo dell’associazione milanese, invece, non soltanto è già stato confezionato ma è anche già partita la campagna di adesione da parte degli associati (300 le farmacie che al momento hanno firmato): si chiama Fas Farma, dove Fas sta per Fondo di assistenza sanitaria, ed è stato costituito nell’ambito del Fondo sanitario Tre Esse, che gli assegnerà una piattaforma informatica dedicata.
Le prestazioni coperte dal Fondo vanno dai ricoveri per interventi chirurgici (comprese maternità, chemioterapia, radioterapia e dialisi) alle prestazioni accessorie (spese per accompagnatore, assistenza infermieristica privata, trasporto sanitario), dalle prestazioni extra-ricovero (visite specialistiche, accertamenti diagnostici, ausili e presidi medico-chirurgici) alle cure mediche da infortunio (riabilitazione, fisioterapia) e alle prestazioni odontoiatriche.
Le farmacie di Milano, Monza e Lodi hanno tempo fino al 10 luglio per aderire e il costo è pari al contributo che il Contratto pone a carico dei datori per finanziare la sanità integrativa: 13 euro a dipendente per dodici mensilità più un fee d’ingresso di cinque euro. Per assicurare che il collaboratore sia coperto dall’assistenza integrativa già dal primo luglio, le farmacie versano all’adesione il fee d’ingresso e una quota di 39 euro, che equivale ai primi tre mesi.
Le farmacie che ometteranno di aderire al Fondo dovranno versare al dipendente un’indennità sostitutiva di 25 euro lordi al mese per 14 mensilità, fermo restando comunque il diritto del lavoratore al risarcimento del,l’eventuale maggior danno subito poiché l’indennità sostitutiva non esonera il datore dall’assicurare al dipendente le prestazioni sanitarie integrative.
«Abbiamo voluto recepire sollecitamente le disposizioni del Contratto nazionale per dimostrare concretamente l’attenzione delle farmacie verso il loro personale» commenta la presidente di Federfarma Milano.Monza-Lodi, Annarosa Racca «in questo momento in cui gli esperti concordano sul fatto che sempre meno giovani laureati trovano attraente lavorare in farmacia, migliorare condizioni e qualità dell’occupazione diventa più urgente che mai».