La procura di Pavia ha chiesto il giudizio immediato, e quindi l’anticipazione del dibattimento con esclusione di premialità agli imputati, per le otto persone che a dicembre erano state arrestate per un traffico di ossicodone dall’Italia agli Usa attraverso ricette false e truffa ai danni del Ssn. Le indagini erano iniziate nel maggio del 2022 ed erano state portate avanti dalla procura assieme al Nucleo investigativo carabinieri di Pavia e ai Nas di Cremona: la banda, è l’accusa, trafugava ricettari e timbri medici da diversi ospedali (Bergamo, Lodi, Milano, Voghera, Pavia) per produrre false ricette con Oxycontin che venivano poi presentate in diverse farmacie lombarde; per eludere eventuali controlli da parte di queste ultime, i timbri erano stati modificati in modo da riportare un numero di telefono al quale rispondeva un complice della banda, che tranquillizzava il farmacista e confermava la validità delle ricette.
I carabinieri hanno passato al setaccio circa 10mila prescrizioni con ossicodone e hanno accertato la falsificazione di più di 500 di queste, grazie alle quali gli otto accusati hanno raccolto più di un migliaio di compresse. Il bottino veniva quindi spedito in bambole o suppellettili con destinazione Stati Uniti, dove opera un lucroso mercato nero dell’ossicodone. Ogni pastiglia da 80 milligrammi, hanno appurato gli inquirenti, veniva venduta a 80/100 dollari.