E’ già luce verde, in Lombardia, alle farmacie del territorio che vogliono vaccinare contro l’influenza nelle modalità prescritte dal Protocollo nazionale recentemente approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Il via libera arriva dalla circolare che la Regione ha diffuso l’altro ieri dopo averne concertato i contenuti con l’Unione regionale dei titolari: da ieri sera le farmacie che intendono partecipare alla campagna 2021-2022 possono notificare la propria adesione collegandosi al portale del sindacato regionale (indirizzo https://portale.federfarmalombardia.it), che a sua volta trasmetterà l’iscrizione agli uffici competenti.
L’iscrizione, come spiega una nota di Federfarma Lombardia, consente di avviare immediatamente la somministrazione in regime privato, cioè con oneri a carico del paziente (che deve avere età non inferiore ai 18 anni). Non è prevista invece l’inoculazione in regime Ssn: considerato che la campagna è già partita, le fasce che hanno diritto alla vaccinazione gratuita dovranno rivolgersi alle Ats o al proprio medico di base.
All’atto dell’adesione, le farmacie indicano i dati dei farmacisti inoculatori (che riceveranno a seguire le credenziali di accesso per il sistema informatico regionale) e accettano di essere nominate Responsabili del trattamento dei dati personali da parte della rispettiva Ats (la stessa procedura già adottata per la vaccinazione covid). Tramite l’app Farmacia Aperta, gli assistiti potranno individuare le farmacie che effettuano la vaccinazione antiflu.
Sempre all’adesione, il farmacista dovrà anche attestare di essere abilitato alla somministrazione del vaccino antinfluenzale, avendo completato lo specifico corso formativo proposto dall’Istituto superiore di sanità. La frequenza, come specifica il Protocollo nazionale, è possibile soltanto se è stato superato in precedenza il corso in due moduli (sempre dell’Istituto superiore di sanità) per l’abilitazione alla vaccinazione covid. La farmacia, in ogni caso, può anche aderire a una sola delle campagne vaccinali (covid oppure antinfluenzale).
La somministrazione della dose vaccinale avverrà previa compilazione del consenso informato e della relativa scheda anamnestica per la valutazione dell’idoneità del paziente a sottoporsi alla somministrazione vaccinale. Le farmacie conserveranno una copia sino a quando non sarà possibile registrare consenso e idoneità sul sistema informativo regionale, e comunque per almeno cinque anni.
Il Protocollo nazionale, ricorda ancora Federfarma Lombardia, fissa in 6,16 euro la remunerazione della singola inoculazione anche in regime privato, più il costo del vaccino. La prestazione professionale è da intendersi esente iva ai sensi dell’articolo 10, punto 18, del Dpr 6331/1972, il costo del vaccino invece è soggetto a iva al 10% in quanto si tratta di vendita di un farmaco. Se l’antinfluenzale è somministrato in farmacia, inoltre, non occorre la ricetta del medico ma è necessario far sottoscrivere al paziente consenso e scheda anamnestica. La prescrizione è invece necessaria qualora l’assistito acquisti il vaccino ma non ne richieda l’inoculazione in farmacia.
«Concretizziamo con estrema celerità un altro tassello della farmacia dei servizi» è il commento del presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «e così ci allineiamo agli altri Paesi europei dove la vaccinazione antinfluenzale in farmacia è già realtà. La rete dei presidi farmaceutici si riconferma una volta di più al servizio della collettività e vicina agli assistiti».