Countdown agli sgoccioli per F-Welfare, il programma di welfare aziendale che Federfarma Milano, Lodi e Monza-Brianza mette a disposizione delle farmacie associate in partnership con Ubi Banca. Lunedì 18 giugno verranno presentati agli iscritti i contenuti del progetto e la piattaforma informatica messa a punto dal sindacato, quindi partirà la raccolta delle adesioni tra i titolari. «La scelta di sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’istituto bancario» spiega a Fpress Dario Castelli, consigliere di Federfarma Milano «deriva dalla flessibilità della sua proposta: di solito soltanto le grandi aziende possono permettersi di lanciare programmi di welfare a beneficio dei propri dipendenti, con Ubi Network invece possono accedere agli stessi strumenti di premialità le piccole e piccolissime imprese, dunque anche le farmacie e perfino le farmacie rurali». Per i farmacisti titolari si tratta di un’opportunità importante, perché così possono finalmente avvalersi delle più moderne forme di management del personale – incentivi, premi e benefit – approfittando degli sgravi fiscali che la legge consente. «Siamo la prima associazione territoriale di Federfarma a lanciare un programma di welfare aziendale a favore dei propri iscritti» rimarca Castelli «e lo facciamo nella convinzione che imboccare questa strada significa anche aiutare i nostri associati a fare un salto di qualità nella gestione dei collaboratori di farmacia».
La piattaforma F-Welfare di Federfarma Milano, messa a punto sull’architettura di Ubi Welfare Network per venire incontro alle esigenze specifiche delle farmacie, metterà così a disposizione dei titolari un’ampia gamma di incentivi e benefit, di dimensione variabile e commisurate alle necessità di piccole e grandi farmacie: rimborsi per spese scolastiche e libri, abbonamenti a palestre, teatri e cinema, biglietti e carnet per treni e autobus, buoni spesa di vario genere, contributi per colf e badanti, benefit per viaggi e vacanze e così via. «Conoscendo bene i nostri collaboratori abbiamo inserito nel menù gli incentivi più appropriati, servizi che vengono messi a disposizione dagli enti convenzionati con il programma di Ubi Banca» continua Castelli «in alcuni casi, invece, il dipendente potrà servirsi delle sue strutture abituali e richiedere semplicemente il rimborso per la quota di credito benefit che gli è stata assegnata, esempio classico la palestra».
Federfarma, inoltre, provvederà a fornire alle farmacie la formazione e gli strumenti aggiuntivi che servono a gestire il welfare aziendale. «Le norme» avverte Castelli «affermano che per mettere in campo un programma di welfare occorre definire un regolamento aziendale interno che normi gli accordi tra titolare e dipendenti. Serve a mettere nero su bianco i meccanismi che determinano la corresponsione di benefit e incentivi in seguito al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, in modo da garantire regole uniche per tutti. Federfarma predisporrà alcuni modelli di regolamento che si adatteranno alle specificità delle singole farmacie». Ma nel sindacato provinciale c’è anche la convinzione che questa scelta di campo sul welfare aziendale sia soltanto l’inizio di un percorso diretto a far maturare nei farmacisti titolari una nuova sensibilità nei confronti del team management e nella gestione delle risorse umane. «Il segretario dell’associazione Giampiero Toselli» conclude Castelli «sta lavorando a fondo su questo tema. Siamo solo all’inizio e vogliamo fare molto su queste tematiche per supportare le nostre farmacie».