La distribuzione dei farmaci rimborsati attraverso le farmacie del territorio piuttosto che le Asl è più comoda, non arreca disagi agli assistiti ed evita perdite di tempo. Le sigle della filiera stanno cercando di dimostrarlo con la dpc gratuita del paxlovid, a Cagliari invece il sindacato dei pensionati Usb preferisce la strada della protesta: ieri, come riferisce una news dell’Ansa, l’Unione sindacale di base ha organizzato un presidio davanti all’assessorato alla Salute per rinnovare lamentele e proteste degli assistiti più anziani verso il servizio di distribuzione che effettua l’Azienda sanitaria a Quartu Sant’Elena, comune di 70mila abitanti alle porte di Cagliari. Con l’entrata in vigore dell’orario estivo la farmacia distrettuale di via Bizet riduce i giorni di apertura da tre a due e così davanti all’ingresso si formano lunghe code, per attese che il caldo crescente rende ancora più estenuanti.
E’ il terzo anno che l’Usb scende in piazza e dopo i picchetti organizzati dall’Usb l’estate scorsa l’Asl ha accolto alcune delle richieste: l’ingresso è stato spostato per rendere più comoda l’attesa e il servizio di dispensazione è stato organizzato su appuntamento, per ridurre le file. Ma la distribuzione rimane limitata a due mezze giornate alla settimana, ragion per cui i pensionati rinnovano la richiesta di poter ritirare medicinali e integrativa nelle farmacie sotto casa, che offrono un servizio molto più capillare e comodo.
«Aspettavamo la firma di un protocollo subito dopo Pasqua» spiega l’Usb all’Ansa «ma in via Bizet il calvario rimane quello degli anni scorsi. Hanno migliorato qualcosa, ma per avere i loro farmaci gli utenti sono ancora costretti a soluzioni di emergenza. Non siamo soddisfatti, ci era stata promessa un’altra cosa ed è ancora quello che chiediamo: la possibilità di andare nella farmacia più vicina al domicilio dei pazienti».