Assicurarsi che le casse automatiche siano ben ancorate e vengano svuotate frequentemente. Stesse verifiche sulla robustezza di serrande e porte scorrevoli, così come sull’efficienza degli impianti di videosorveglianza/antifurto e delle singole telecamere. Infine, controllare l’affidabilità dell’eventuale vigilanza esterna. Sono i consigli che Federfarma Napoli rivolge ai propri associati per affrontare la nuova minaccia criminale che da qualche mese è calata sulle farmacie del capoluogo e della provincia. Le rapine non offrono più il rapporto rischi/benefici di un tempo, grazie anche all’azione delle forze dell’ordine, e allora i malviventi hanno cominciato a convergere sui furti, sempre ai danni delle farmacie. «Un autentico “saccheggio”» scrive il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio, in una lettera diffusa ai titolari «che, almeno finora, non ha ancora portato ad alcun arresto».
Sarebbero oltre 20, conta Di Iorio, le farmacie di città e provincia colpite finora, almeno a quanto risulta. E tutti i furti sono stati portati a termine con azioni rapide ed efficienti, che rivelano il possesso da parte dei criminali di informazioni precise. Di qui allora i suggerimenti di Federfarma Napoli sulle misure preventive da mettere in campo per contrastare tali incursioni. «È necessario» scrive in particolare Di Iorio «che ognuno di noi realizzi una profonda revisione dei propri sistemi di sicurezza passiva, adeguandoli a quelle che sono le sempre più raffinate capacità della malavita, probabilmente non locale visto che dalle immagini risulta siano state utilizzate auto con targhe di Paesi dell’Est».
L’avvertimento, in sostanza, è quello di prendere le misure a un fenomeno che difficilmente si può considerare passeggero: «Il viraggio dalla rapina a mano armata al furto con scasso» avverte Di Iorio «è un modello di attività criminale di tutto vantaggio per il responsabile, perché rischi e pene risultano inferiori». Il sindacato titolari, conclude il presidente di Federfarma Napoli, ha già provveduto a inviare «varie sollecitazioni tanto al Comando provinciale dei Carabinieri quanto al questore di Napoli, sollecitazioni che, pur avendo generato l’apertura di un focus sul problema, non hanno ancora prodotto risultati significativi».